Stai consultando: 'Venti anni dopo (volume 2) ', Alessadro Dumas (padre)

   

Pagina (94/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (94/275)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   _ 92 —
   __ Gli direte per risposta, milord, — riprese la regina, disperata — ohe nulla posso, che ho sofferto quanto lui, più di lui, costretta come sono a mangiare il pane dell'esilio ed a 'chiedere l'ospitalità a falsi amici che si ridono delle mie lagrime; e che, in quanto alla sua persona reale, bisogna che si sacrifichi generosamente e che muoia da re. Io andrò a morire al suo fianco.
   _ Madama! madama! —esclamò de Winter, — Vostra
   Maestà si abbandona allo scoraggiamento, e forse ci rimane ancora qualche speranza.
   — Non ho più amici, milord! non ho altri amici nel mondo intero all'infuori di voi! O mio Dio! mio Dio! — esclamò madama Enrichetta levando gli occhi al cielo, — voi avete dunque rapito tutti i cuori generosi che rimanevano sulla terra?
   — Spero di no, madama, — riprese de Winter fantasticando; — vi ho parlato di quattro uomini.
   — Che volete fare con quattro uomini?
   — Quattro uomini affezionati, quattro uomini disposti a morire possono molto, credetemelo, madama, e quelli di cui vi parlo hanno un tempo fatto molto.
   — E questi uomini dove sono?
   — Ah ! ecco ciò che ignoro. Da circa vent'anni li ho perduti di vista, eppure nelle occasioni nelle quali ho veduto in pericolo il re, ho sempre pensato a loro.
   — E questi uomini erano vostri amici ?
   — Uno di essi ha tenuto la mia vita fra le sue mani, e me l'ha resa; non so se sia rimasto mio amico da quel tempo; ad ogni mode io sono rimast-o il suo.
   — E questi uomini sono in Francia, milord?
   — Lo credo.
   — Dite i loro nomi: forse li avrò uditi nominare, e potrei aiutarvi nelle vostre ricerche.
   — Uno d'essi si chiamava il cavaliere d'Artagnan.
   — Oh! milord, se non m'inganno questo*cavaliere d'Ar tagnan è luogotenente nelle guardie. Intesi pronunziare il suo nome; ma state attento perchè temo che sia tutto dedito al cardinale.
   — In tal caso sarebbe una disgrazia, —disse de Winter, — e comincerei a credere che siamo veramente maledetti.
   — Ma_ gli altri, — disse la regina, che si appigliava a quest'ultima speranza come un naufrago ai rottami del vascello, — gli altri, o milord !
   Del secondo... intesi per caso il nome, poiché prima