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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 87 — '
   ___Ciò che non v'impedisce di rifiutare l'ospitalità a
   suo genero, non è vero, signore? Dovreste pertanto ricordarvi che quel grande e sublime re, esiliato un giorno, come lo sarà forse mio marito, venne a chiedere soccorso all'Inghilterra, e l'Inghilterra gliel'ha dato; e sì che la regina Elisabetta non era sua nipote.
   — Peccato! — esclamò Mazarino che si dibatteva sotto una logica così semplice, — Vostra Maestà non mi comprende; ella giudica male le mie intenzioni, e questo certamente dipende perchè mi spiego male in francese.
   — Parlate italiano, signore; la regina Maria dei Medici, nostra madre, ci ha insegnato quella lingua prima che il cardinale, vostro predecessore, la mandasse a morire in esilio. Se vi è rimasto qualche cosa di quel grande, di quel sublime re Enrico di cui parlaste or ora; esso dovrà molto stupirsi di una così profonda ammirazione per lui unito a così poca pietà per la sua famiglia.
   Il sudore grondava a grosse goccie dalla fronte di Mazarino.
   — Quest'ammirazione è, al contrario, così grande e così sincera, madama, — disse Mazarino senza accettare l'offerta che le faceva la regina di cambiare l'idioma, — che se il re Carlo I (che Dio mi guardi da ogni disgrazia !) venisse in Francia, gli offrirei la mia casa, la mia propria casa; ma, ohimè! sarebbe un ricovero poco sicuro. Un giorno o l'altro il popolo abbrucerà quella casa come abbruciò quell'i dei maresciallo d'Ancre. Povero Concino Concini ! Eppure non voleva che il bene della Francia.
   — Sì, monsignore, come voi, — disse ironicamente la regina.
   Mazarino fece finta di non comprendere il doppio senso della frase che aveva detto egli stesso, e continuò a compassionare le sorti di Concino Concini.
   — Ma infine, monsignor cardinale, — disse la regina impaziente, — che cosa mi rispondete ?
   — Madama, — esclamò Mazarino sempre più intenerito, — madama, Vostra Maestà mi permetterebbe di darle un consiglio? Bene inteso che prima di prendermi questo ardire, comincio a mettermi ai piedi di Vostra Maestà per tutto ciò che le farà piacere.
   — Dite pure, o signore, — rispose la regina, — il consiglio di un uomo così prudente come voi dev'essere certamente buono.