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Venti anni dopo (volume 2)

Alessadro Dumas (padre)
Fratelli Treves Editori Milano, 1929, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   XLI.
   Mazarino e madama Enrichetta,
   Il cardinale si alzò ed andò a ricevere in fretta la regina d'Inghilterra. La raggiunse a metà della galleria che precedeva il suo gabinetto.
   Testimoniò grandissimo rispetto a- quella regina senza ornamenti e senza seguito, giacche sentiva egli pure che aveva qualche rimprovero da farsi per la sua avarizia e per la sua crudeltà.
   Ma i supplicanti sanno costringere i loro volti a tutte le espressioni, e la figlia di Enrico IV sorrideva e veniva avanti a colui che odiava e disprezzava.
   — Ah ! — disse a se stesso Mazarino, — che dolce viso ! Che venga per chiedermi ad imprestato del denaro? — e gettò uno sguardo inquieto sul riquadro del suo forziere; girò pure verso l'interno il castone del diamante magnifico, il cui bagliore attirava gli sguardi sulla sua mano che aveva d'altronde bianca e bella.
   Disgraziatamente quell'anello non aveva la virtù di quello di Guyès, che faceva sparire il suo possessore rendendolo invisibile, quando faceva quello che stava per fare Mazarino.
   Ora, Mazarino avrebbe desiderato di essere invisibile in quel momento, perchè indovinava ohe madama Enrichetta veniva per domandargli qualche cosa; quando una regina che egli aveva trattata in quel modo, appariva col sorriso sulle labbra, invece d'aver la minaccia sulla bocca, voleva dire che veniva per una supplica.
   — Signor cardinale, — disse l'augusta visitatrice, — ebbi dapprima l'idea di parlarvi dell'affare che mi conduce alla regina mia sorella, ma ho. poscia riflettuto che gli affari politici riguardano prima di tutto gli uomini.
   — Madama, — risipose Mazarino, — credete che Vostra Maestà mi confonde con «questa lusinghiera distinzione.
   — È molto grazioso, — disse fra sè la regina; — m'avrebbe forse già indovinato il pensiero?