— E che oos'è egli stesso ? — chiese madama Enrichetta.
— Ma per l'onore del re, per quello della regina...
— Sì, sì, speriamo che farà qualche cosa per quest'onore, — disse madama Enrichetta. — L'eloquenza d'un amico è tanto possente, che mi rassicurate; datemi dunque la mano e andiamo dal ministro.
— Madama, — disse de Winter inchinandosi, — io sono confuso di questo onore.
— Ma se rifiutasse, — disse Enrichetta fermandosi, — e che il re perdesse la battaglia ?
— Sua Maestà potrebbe allora rifugiarsi in Olanda, ove intesi dire che si trova attualmente il principe di Galles.
— E Sua Maestà potrebbe allora contare per la sua fuga d'aver molti servitori fedeli al pari di voi?
— Ohimè! no, madama, — disse de Winter; — ma il caso è preveduto, e vengo a cercare alleati in Francia.
— Alleati ! — soggiunse la regina scuotendo il capo.
— Madama, — rispose de Winter, — che io possa trovare certi amici ch'ebbi in passato e vi assicuro di tutto.
— Andiamo dunque, o milord, —- disse la regina, con quel dubbio straziante delle persone che furono lungo tempo infelici, — andiamo, e Dio vi ascolti.
La regina montò nella sua carrozza, e de Winter, a cavallo, seguito da due staffieri, l'accompagnò alla portiera.
XL.
Là lettera di Cromwell.
Nel mentre madama Enrichetta lasciava il convento delle Carmelitane per recarsi al Palazzo Reale, un cavaliere discendeva da cavallo alla porta di quella dimora reale, ed annunziava alle guardie d'aver qualche cosa d'importante da dire al cardinale Mazarino.
Benché il cardinale avesse sovente paura, come aveva ancora più frequente bisogno di consigli e di spiegazioni, era abbastanza abbordabile. Non era alla prima porta che si trovava la vera difficoltà, anche la seconda si passava abbastanza facilmente, ma alla terza guardava, oltre alla