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— Signori, — continuò il duca di Beaufort, approfittando del silenzio sepolcrale che s'era prodotto in attesa del programma della terza parte della serata, voi vi ricordate tutti che il signor duca di Guisa aveva insegnato a tutti i cani di Parigi a saltare per la signorina di Pons, che egli aveva proclamato la bella delle belle! ebbene, signori, quello non era niente di meraviglioso, poiché quegli animali obbedivano macchinalmente, non sapendo affatto far dissidenza (il signor di Beaufort voleva dire differenza) fra quelli pei quali essi dovevano saltare e quelli pei quali non dovevano saltare. Pistache invece mostrerà al signor governatore, che esso è molto al di sopra dei suoi confratelli. Signor di Chavigny, abbiate la bontà di imprestarmi il vostro bastone.
Il signor di Chavigny diede la sua mazza al signor di Beaufort.
Questi la pose orizzontalmente all'altezza di un piede.
— Pistache, amico mio, —-diss'egli, — fatemi il piacere di saltare per madama di Montbazon.
Tutti scoppiarono a ridere: sapevano chè al tempo del suo arresto, il signor di Beaufort era l'amante dichiarato della signora di Montbazon.
Pistache non oppose difficoltà, e saltò allegramente sopra il bastone.
— Ma, — disse il signor di Chavigny, — mi pare che Pistache faccia appunto ciò che facevano i 6uoi confratelli quando saltavano per la signorina di Pons.
— Attendete, — disse il principe. — Pistache, amico mio, — diss'egli, — saltate per la regina.
E alzò la mazza di sei pollici.
Il cane saltò rispettosamente sopra la mazza.
— Pistache, amico mio, — continuò il duca alzando il bastone di sei pollici, — salta per fi re.
Il cane prese lo slancio, e, malgrado l'altezza, saltò leggermente al di sopra.
— Ed ora attenti, — riprese il duca, abbassando la mazza quasi a livello del pavimento, — Pistache, amico mio, salta per l'illustrissimo facchino Mazarini di Piscina.
Il cane girò dietro al bastone.
— Ebbene! cosa fai? — disse il signor di Beaufort descrivendo un mezzo cerchio dalla coda alla testa dell'animale e presentandogli di nuovo il bastone, — saltate dunque, signor Pistache.