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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 152 --
   XIX.
   Con che si ricreava il duca di Beaufort
   NELLA TORRE DI VlNCENNES.
   Il prigioniero che faceva tanta paura al cardinale e di cui i mezzi d'evasione turbavano il riposo di tutta la corte, non si figurava neppure quello spavento che a cagion sua si provava al Palazzo Beale.
   Si vedeva tanto scrupolosamente custodito che aveva riconosciuto l'inutilità dei suoi tentativi; tutta la sua vendetta consisteva nello slanciare numerose imprecazioni ed ingiurie contro Mazarino.
   Aveva anche provato a far dei versetti, ma vi aveva presto rinunciato. Infatti il signor de Beaufort non solo non aveva ricevuto dal cielo il dono di produrre dei versi, ma non sapeva spesso esprimersi in prosa che con la più grande fatica del mondo. Perciò Blot il canzoniere dell'epoca diceva di lui:
   In una pugna brilla e tuona
   E lo si teme con ragion;
   Ma dal modo con cui ragiona
   Lo si prende per un minchion.
   Gastone per fare un discorso,
   Prova molto meno impaccio;
   Perchè Beaufort ha in bocca il corso?
   Perchè Gastone non ha braccio? 1)
   Ciò stabilito, si compende che il prigioniero si sia limitato alle ingiurie ed alle imprecazioni.
   1) Dans un combat, il brille, il tonnej
   On le redonte aveo raisou;
   Mais de la fapon qu'il raisonne
   On le predrait pour un oison.
   Gaston, pour faire une arangue,
   Eprouve bien moins d'embarras;
   Porquoi Beaufort n'a-t-il la langua?
   Pourquoi Gaston n'a-t-il le bras?