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— Ebbene, — riprese Athos, — spero che 1'accidente non avrà alcuna cattiva conseguenza?
— Non se ne sa nulla, o signore, ed il medico nulla ha potuto decidere a cagione dell'enfiatura: teme però che vi 6Ìa qualche nervo offeso.
— E non siete rimasto più tardi vicino alla signora di Saint-Remy ?
— Avrei temuto di non essere di ritorno per l'ora del pranzo, o signore, — rispose Raoul, — e per conseguenza di farvi aspettare.
In quel momento un giovinetto, metà contadino e metà staffiere, venne ad avvertire che la cena era servita.
Athos condusse il suo ospite in una sala da pranzo molto semplice, ma le cui finestre guardavano da un lato sul giardino e dall'altro sopra una serra, nella quale crescevano magnifici fiori.
D'Artagnan gettò gli occhi sul servizio da tavola; il vasellame era magnifico; si vedeva che era della vecchia argenteria di'famiglia. Su una scansia da vasellame c'era una brocca d'argento sfarzosa; d'Artagnan s'indugiò a contemplarla.
— Ah! ecco un oggetto fatto divinamente, — diss'egli.
— Sì, — rispose Athos, — è un capolavoro di un grande artista fiorentino chiamato Benvenuto Cellini.
— E che battaglia rappresenta?
— La battaglia di Marignano. È il momento in cui uno dei miei antenati dà la sua spada a Francesco I che appunto allora aveva rotto la sua. Fu in quell'occasione che En-guerrand de la Fere, mio nonno, fu fatto cavaliere di San Michele. Inoltre il re, quindici anni più tardi, poiché non aveva dimenticato che aveva combattuto due ore colla spada del suo amico Enguerrand senza che quella si rompesse, gli fece dono di questa brocca e d'una spada che voi avete visto forse presso di me e che è pure un bel campione d'oreficeria. Era il tempo dei giganti, — disse Athos. — Noi siamo dei nani, noi altri, di fronte a quegli uomini là. Sediamoci, d'Artagnan, e ceniamo. A proposito, — disse Athos, al piccolo staffiere che veniva a servir la minestra, — chiamate Charlot.
Il giovane uscì, ed un momento dopo entrò l'uomo di servizio, al quale s'erano rivolti i due viaggiatori.
— Mio caro Charlot, — gli disse Athos, — vi raccomando particolarmente e per tutto il tempo che rimarrà qui, Planchet, lo scudiere del signor d'Artagnan. Gli