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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 130 --
   — Madama Enrichetta d'Inghilterra, la figlia di Enrico IV.
   — Ella è al Louvre, come ben sapete.
   — Sì, ove manca di tutto, non è vero? Durante il rigido freddo di quest'inverno, mi dissero che sua figlia malata fu costretta, per mancanza di legna, a rimanersene a letto. Comprendete voi questo? — disse Athos alzando le spalle. La figlia di Enrico IV condannata a tremare dal freddo per mancanza di un poco di legna ! Perchè non venne a chiedere l'ospitalità al primo che incontrasse di noi invece di domandarla a Mazarino? Essa non avrebbe mancato di nulla.
   — La conoscete voi dunque, o Athos?
   — No, ma mia madre l'ha veduta fanciulla. Vi ho mai detto che mia madre era stata dama d'onore di Maria de' Medici ?
   — Giammai! Voi non siete solito a dire simili cose, Athos.
   — Ah, mio Dio ! sì, è vero, — riprese Athos ; — a meno che non si presenti l'occasione.
   — Porthos non l'attenderebbe con tanta pazienza, — soggiunse d'Artagnan con un sorriso.
   — Ognuno ha il suo modo di pensare, mio caro d'Artagnan. Malgrado un poco di vanità, Porthos ha delle qualità eccellenti. L'avete riveduto?
   — Lo lasciai che sarà cinque giorni.
   E allora raccontò, col brio del suo umore guascone, tutte le magnificenze di Porthos nel 6uo castello di Pierrefonds; e con poco riguardo pel suo amico lanciò due o tre frizzi all'indirizzo di quell'eccellente signor Mouston.
   — Ammiro, — rispose Athos sorridendo di quella gaiezza che gli rammentava i bei giorni, — che noi abbiamo altra volta formata per caso una società d'uomini così ben legati gli uni agli altri, malgrado vent'anni di separazione. L'amicizia getta radici molto profonde nei cuori onesti, d'Artagnan; credetemi non ci sono che i miserabili che negano l'amicizia, perchè essi non la comprendono. E Aramis?
   — L'ho visto anche lui, — rispose d'Artagnan, — ma mi sembrò freddo.
   — Ah, voi avete veduto Aramis? — riprese Athos fissando d'Artagnan col suo occhio investigatore. — Ma voi fate un vero pellegrinaggio, mio caro, al tempio dell'amicizia, come direbbero i poeti.
   — Ma sì, — disse d'Artagnan imbarazzato.