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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Eppoi, mi sembra, siasi fatto un cambiamento nella vostra fortuna. Siete ammirabilmente alloggiato; suppongo che questa casa 6Ìa vostra.
   — Sì; è quel piccolo podere che vi dissi d'aver ereditato allorché lasciai il servizio.
   — Avete parco, cavalli, equipaggi...
   Athos sorrise e rispose:
   — Il parco è di venti jugeri, amico mio, compresi gli orti e le case. I miei cavalli sono due; ben inteso che non conto il cortaldo del mio domestico. I miei equipaggi si riducono a quattro cani da bosco, due levrieri ed un cane di presa. Ed anche tutto questo lusso di muta, — aggiunse Athos sorridendo, — non è tutto mio.
   — Sì, comprendo, — disse d'Artagnan, — è del giovinetto, di Raoul. Ah! come siete cambiato, mio caro Athos!
   — Questo giovinetto, — rispose Athos con calma, — è un orfanello che sua madre aveva abbandonato nelle mani di un povero curato di campagna; io l'ho nutrito, allevato.
   — Vi è dunque molto affezionato?
   — Credo che mi ami come se fossi suo padre.
   — È sopratutto molto riconoscente?
   — Oh ! in quanto alla riconoscenza, — disse Athos, — essa è reciproca; gli debbo tanto quanto egli mi deve; ma non glielo dico, lo dico a voi, d'Artagnan ; gli sono puranco obbligato.
   — E di che? — soggiunse il moschettiere sorpreso.
   — Ma, mio Dio, sì ! è lui che produsse in me il cambiamento che vedete ; mi disseccavo come un povero albero isolato che non ha radice sulla terra; non v'era che una profonda affezione che potesse farmi prendere radice nelia vita. Una favorita? ero troppo vecchio. Degli amici? non ne avevo più. Ebbene, questo fanciullo mi fece ritrovare tutto ciò che avevo perduto: non avevo più il coraggio di vivere per me stesso, ho vissuto per lui. Le lezioni sono molte per un ragazzo; ma vai meglio l'esempio. Gli diedi l'esempio, o d'Artagnan ; mi sono corretto de' visi clie avevo; finsi di avere le virtù che non avevo. Quindi, non credo d'ingannarmi, d'Artagnan, Raoul è destinato ad essere gentiluomo tanto compito' quanto è dato alla nostra povera età di fornire ancora.
   D'Artagnan osservava Athos con sempre crescente ammirazione; passeggiavano sotto un viale fresco ed ombroso, attraverso il quale penetravano obliquamente alcuni raggi