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ancora il suo padrone, al grado di confidente. D'Àrtagnan da molti anni non aveva aperto il suo cuore. Ne accadde che questi due uomini, ritrovandosi, si accomodarono mirevol-mente.
D'altra parte Planchet non era un compagno d'avventure del tutto volgare : era un uomo di buoni consigli ; 6enza cercare il pericolo, egli non indietreggiava mai davanti ai colpi avversari, e d'Àrtagnan se n'era accorto più volte ; inoltre era stato soldato, e le armi nobilitano; e poi, se planchet aveva bisogno di d'Àrtagnan, questi non gli era affatto inutile. Perciò fu con ordine da buoni amici che d'Àrtagnan e Planchet arrivarono nel Blaisois.
Cammin facendo d'Àrtagnan dieeva scuotendo il capo, e ritornando sempre all'idea fissa che lo invasava.
.— So bene che la mia domanda presso Athos è inutile ed assurda, ma debbo agire così in riguardo ad antico amico che vestiva la condizione del più nobile e del più generoso di tutti gli uomini.
— Oh ! il signor Athos era un fiero gentiluomo, — disse Planchet.
-— Non è vero? — disse d'Àrtagnan.
— Spargendo l'oro come grandine, — continuò Planchet, — mettendo mano alla spada con piglio regale. Vi ricordate, signore, del duello cogli inglesi nel recinto dei Carmelitani? Ah! come il signor Athos era bello e magnifico in quel giorno, quando disse al suo avversario : « Voi esigete che io vi dica il mio nome, signore ; tanto peggio per voi, poiché allora son costretto ad uccidervi! » Ero vicino a lui e l'ho inteso. Sono ad una ad una le sue proprie parole. E quel colpo d'occhio signore, quando colpì il suo avversario come aveva detto, e questi cadde senza nemmeno dire ahi. Ah! signore, lo ripeto, era un superbo gentiluomo.
— Sì, — disse d'Àrtagnan, — tutto ciò è vero come il Vangelo, ma avrebbe perduto tutte queste qualità con un solo difetto.
— Me ne ricordo, — disse Planchet, — amava molto il bere, o meglio beveva. Ma non beveva come gli altri. I suoi occhi non dicevano nulla quando portava O bicchiere alle labbra. In verità, mai silenzio è stato così parlante. Quanto a me, mi sembrava di sentirlo mormorare : « Entra liquore! e scaccia i miei dispiaceri ». E come frantumava la base ed il collo d'una bottiglia! non c'era nessuno che lo eguagliasse in ciò.