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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 115 --
   empre al vostro servizio il vostro antico staffiere? Quel buono, quel bravo, quell'intelligente... come si chiama?
   '__planchet, Sì, lo ritrovai; ma non è più staffiere.
   _. Che cos'è dunque ?
   _ Colle sue 1600 lire, voi lo sapete, le 1600 lire che
   ha guadagnate all'assedio della Rocella portando la lettera a lord de Winter, aperse una piccola bottega nella contrada Lombardi, ed è confettiere...
   _ Ah, è confettiere in via dei Lombardi! Ma come è
   al vostro servizio ?
   _ Ha commesso qualche scappatella e teme di essere inquietato.
   Ed il moschettiere raccontò al suo amico come avesse ritrovato Planchet.
   . — Ebbene ! — disse allora Porthos, — se vi avessero detto, mio caro, che un giorno Planchet farebbe salvare Rochefort, e che voi lo avreste nascosto per ciò ?
   -— Non lo avrei creduto. Ma che volete, gli avvenimenti cambiano gli uomini.
   — È verissimo ; ma ciò che non cambia, o che cambia per migliorare è il vino. Gustate di questo; è vino d'una terra di Spagna che stimava molto il nostro amico Athos; è Xeres.
   In quel punto l'intendente venne a consultare il suo padrone sul pasto dell'indomani, non che sulla progettata partita da caccia.
   —- Dimmi, Mouston, — gli domandò Porthos, — le mie armi sono in buono stato?
   D'Artagnan incominciò a battere il tempo sulla tavola per nascondere il suo imbarazzo.
   — Le vostre armi, monsignore? — riprese Mouston, — quali armi?
   — Eh perdio ! i miei arnesi da guerra.
   — Ma sì, monsignore. Almeno lo credo.
   — Te ne assicurerai domani, e farai forbire le armi se ne hanno bisogno. Qua! è il mio miglior cavallo da corsa?
   — Vulcano.
   — E di fatica?
   — Baiardo.
   ...... Qual cavallo ti piace di più ?
   — Preferisco Rustaud, monsignore; è una buona bestia colla quale me l'intendo a meraviglia.
   ----- È vigoroso, non è vero?