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— Ah! che bestiolina intelligente! — disse d'Artagnan.
— Ma, — riprese Porthos, — lasciamo Gredinet, che vi regalerei volentieri se ne aveste desiderio, giacche io comincio a stancarmi, e ritorniamo al nostro affare.
— Volentieri, — disse d'Artagnan ; — soltanto vi prevengo, caro amico, affinchè non mi diciate che vi ho preso proditoriamente, che sarà necessario cambiar completamente il vostro modo di vivere.
— E come?
— Riprendere l'armatura, cingere la spada, correre in traccia di avventure, lasciare, come nel passato, un poco del proprio sangue lungo le strade; infine, lo sapete, il nostro modo d'una volta.
— Ah! corpo di satana! — disse Porthos.
— Sì, lo comprendo, voi siete viziato, mio caro amico ; voi 6Ìete diventato obeso, ed il polso non ha più quell'elasticità di cui le guardie di monsignor il cardinale ebbero tante prove.
— Ma il polso è ancora buono, vi dò la mia parola d'onore, — disse Porthos allungando una mano simile a una spalla di montone.
— Tanto meglio.
— È dunque necessario che facciamo la guerra?
— Oh, mio Dio! sì.
— E contro chi?
— Non siete al corrente degli avvenimenti politici, amico mio?
— Io, neanche per sogno!
— Allora, siete per Mazarino o per i principi?
— Non sono per alcuno.
— Vale a dire che siete per noi. Tanto meglio, Porthos, è il miglior modo per fare bene i suoi affari. Ebbene, mio caro, vi dirò che vengo da parte del cardinale.
Questa parola fece il suo effetto sopra Porthos come se fossero ancora stati nel 1640, e si fosse trattato del vero cardinale.
— Oh ! oh ! che vuole da me Sua Eminenza ?
— Sua Eminenza desidera di avervi al suo servizio.
— E chi gli ha parlato di me ?
— Rochefort, ve lo rammentate?
— Sì, perdio ! colui che ci diede tante noie, pel passato, che ci fece tanto correre di qua e di là, lo stesso a cui avete in seguito regalato tre colpi di spada, che non ha avuto senza merito, del resto.