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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 91 --
   son dotato, incontrarmi con un uomo come voi, clie vive alla corte.
   _ Ma voi mi avete parlato di lui personalmente e non
   del suo partito e delle sue risorse.
   __ È vero, ma al suo posto c'è la regina.
   È già qualche cosa, mi sembra.
   _ Ma il re non è dalla sua parte.
   __ Un fanciullo !
   _ Un fanciullo che sarà maggiorenne tra quattr'anni.
   — Parlo del presente.
   — Sì, ma non ha ancora perso l'avvenire, non avendo dalla sua parte nè il parlamento, nè il popolo, vale a dire il denaro, non ha per sè nè la nobiltà, nè i principi, vale a dire la spada.
   D'Àrtagnan si grattò l'orecchio: era costretto di confessare a sè stesso che quel quadro era, non soltanto largamente delineato, ma ancor giustamente pensato.
   — Vedete, mio povero amico, se sono sempre dotato della mia straordinaria perspicacia. Vi dirò che forse faccio male a parlarvi così col cuore aperto, poiché voi mi sembrate propendere per Mazarino.
   — Io ! — gridò d'Àrtagnan, — io ! per nulla al mondo.
   — Voi parlaste di missione.
   — Ho parlato di missione? Allora mi sono sbagliato. No,
   10 dissi a me stesso, come voi lo dite: Ecco che gli affari s'imbrogliano. Ebbene, gettiamo la piuma al vento, andiamo dal lato ove il vento la porterà, e riprendiamo una vita avventuriera. Noi fummo quattro valorosi cavalieri, quattro cuori teneramente uniti; uniamo di nuovo, non i nostri cuori, che non furono mai separati, ma le nostre ricchezze,
   11 nostro coraggio. L'occasione è favorevole per acquistare qualche cosa di più di un diamante.
   — Avete ragione, d'Àrtagnan, sempre ragione, — continuò Aramis, — e la prova si è ch'io ebbi la stessa vostra idea : soltanto che non avendo la vostra gagliardia e feconda immaginazione, mi era stata suggerita : tutti hanno bisogno oggidì di ausiliarii; mi si fecero proposte dalle quali traspariva qualche cosa che lusingava le nostre famose prodezze d'una volta, e vi confesserò francamente che il coadiutore mi fece parlare.
   — Il signor di Gondy, il nemico del cardinale ! -— esclamò d'Àrtagnan.
   — No, l'amico del re, — disse Aramis, — mi capite?