Stai consultando: 'Venti anni dopo (volume 1) ', Alessandro Dumas (padre)

   

Pagina (96/271)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (96/271)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 90 --
   si aveva altra volta per quelli del nostro antico spauracchio, il defunto cardinale, di cui voi vedete qui il ritratto ; poiché qualunque cosa si abbia detto, bisogna convenirne, mio caro, che era un grand'uomo.
   — Non sarò certo io a contraddirvi. È lui che mi ha fatto luogotenente.
   — La mia prima opinione era stata interamente pel cardinale; dicevo a me stesso che un ministro non è mai amato, ma, che col genio che si accorda a costui finirebbe col trionfare dei suoi nemici e farsi temere, ciò che, secondo me, vai meglio ancora di farsi amare.
   D'Artagnan fece un segno col capo che voleva dire che approvava interamente questa massima incerta.
   — Ecco dunque, — proseguì Aramis, — qual'era la mia prima opinione; ma siccome io sono molto ignorante in questo genere di materie e la mia umiltà avendomi imposto la legge di non rimettermi al mio giudizio, così mi sono informato.
   — Ebbene, mio caro amico...
   — Dunque, — riprese Aramis, — bisogna che mortifichi il mio orgoglio, bisogna ch'io confessi d'essermi ingannato.
   — Davvero?
   — Sì, mi sono informato, come vi dicevo, ed ecco che mi hanno risposto diverse persone, affatto diverse di gusto e d'ambizione; il signor Mazarino non è un uomo di genio come lo credevo.
   — Bah! — disse d'Artagnan.
   — No, è un uomo da nulla, che è stato domestico del cardinale Bentivoglio, che si spinse per intrigo ; un plebeo che ha fatto fortuna, un uomo senza nome, che in Francia non percorrerà che una carriera di partigiano. Ammasserà molti scudi, dilapiderà a più non posso le rendite del re, pagherà a sé stesso tutte le pensioni che la buona anima del cardinale di Richelieu pagava a tutti, ma non governerà mai colla legge del più forte, del più grande, del più onorato. Sembra inoltre che questo ministro non sia gentiluomo di maniere e di cuore, ma una specie di buffone, di Pulcinella, di Pantalone. Lo conoscete voi ? Io non lo conosco di certo.
   — Ohimè, — disse d'Artagnan, — vi è qualche cosa di vero in quello che voi dite.
   — Ebbene ! voi mi colmate d'orgoglio, mio caro, giacché ho potuto, grazie a una certa penetrazione volgare di cui