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si aveva altra volta per quelli del nostro antico spauracchio, il defunto cardinale, di cui voi vedete qui il ritratto ; poiché qualunque cosa si abbia detto, bisogna convenirne, mio caro, che era un grand'uomo.
— Non sarò certo io a contraddirvi. È lui che mi ha fatto luogotenente.
— La mia prima opinione era stata interamente pel cardinale; dicevo a me stesso che un ministro non è mai amato, ma, che col genio che si accorda a costui finirebbe col trionfare dei suoi nemici e farsi temere, ciò che, secondo me, vai meglio ancora di farsi amare.
D'Artagnan fece un segno col capo che voleva dire che approvava interamente questa massima incerta.
— Ecco dunque, — proseguì Aramis, — qual'era la mia prima opinione; ma siccome io sono molto ignorante in questo genere di materie e la mia umiltà avendomi imposto la legge di non rimettermi al mio giudizio, così mi sono informato.
— Ebbene, mio caro amico...
— Dunque, — riprese Aramis, — bisogna che mortifichi il mio orgoglio, bisogna ch'io confessi d'essermi ingannato.
— Davvero?
— Sì, mi sono informato, come vi dicevo, ed ecco che mi hanno risposto diverse persone, affatto diverse di gusto e d'ambizione; il signor Mazarino non è un uomo di genio come lo credevo.
— Bah! — disse d'Artagnan.
— No, è un uomo da nulla, che è stato domestico del cardinale Bentivoglio, che si spinse per intrigo ; un plebeo che ha fatto fortuna, un uomo senza nome, che in Francia non percorrerà che una carriera di partigiano. Ammasserà molti scudi, dilapiderà a più non posso le rendite del re, pagherà a sé stesso tutte le pensioni che la buona anima del cardinale di Richelieu pagava a tutti, ma non governerà mai colla legge del più forte, del più grande, del più onorato. Sembra inoltre che questo ministro non sia gentiluomo di maniere e di cuore, ma una specie di buffone, di Pulcinella, di Pantalone. Lo conoscete voi ? Io non lo conosco di certo.
— Ohimè, — disse d'Artagnan, — vi è qualche cosa di vero in quello che voi dite.
— Ebbene ! voi mi colmate d'orgoglio, mio caro, giacché ho potuto, grazie a una certa penetrazione volgare di cui