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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 89 --
   avefce presentemente altro signore che Dio, — -disse ridendo il Guascone.
   ___ È possibile.
   __Mio caro Aramis, avete voi qualche volta pensato a
   quei bei giorni della nostra giovinezza che passammo ridendo e battendoci?
   .— Certamente, e più d'una volta provai del rammarico che fossero trascorsi. Erano tempi felici quelli, delectabile t empus.
   — Ebbene, mio caro, quei bei tempi possono rinascere! Ricevetti missione d'andar a trovare i miei compagni, ed ho voluto incominciare da voi, che siete l'anima della nostra combriccola.
   Aramis s'inchinò più gentilmente che affettuosamente.
   — Immischiarmi di nuovo nella politica? — disse con voce fioca, rovesciandosi sulla poltrona.
   -— Ah ! mio caro d'Artagnan, voi vedete come vivo regolarmente e coi miei comodi. Noi abbiamo provata l'ingratitudine dei grandi, lo sapete.
   — È vero, — rispose d'Artagnan, — ma forse i grandi si pentono d'essere stati ingrati verso di noi.
   — In questo caso, — disse Aramis, — sarebbe tutt'altra cosa. Sentiamo; ogni peccato merita misericordia. D'altronde voi avete ragione su questo punto ; se il desiderio ci riassalisse di immischiarci negli affari di Stato, credo che il momento propizio sarebbe venuto.
   — Come sapete voi ciò se non vi occupate di politica ?
   — Eh, mio Dio, senza occuparmene personalmente, vivo in un mondo che se ne occupa. Sempre coltivando la poesia, sempre facendo all'amore, io mi 6ono legato in amicizia, col signor Sarazin che è dal signor di Conti: col signor Yoiture che è dal coadiutore, e col signor M. de Bois Robert, che dacché non è più dal signor cardinale di Richelieu non è da nessuno ma è dappertutto come voi vorrete; di modo che il movimento politico non mi è affatto sfug-gito.
   — Ne dubitavo, — disse d'Artagnan.
   — Del resto, mio caro, riflettete che tutto quel che vi dico non è che parola di cenobita, di uomo che parla come un'eco, riflettendo in modo puro e semplice ciò che ha inteso dire, — riprese Aramis. — Ho inteso dire che in questo momento il cardinale Mazarino era molto inquieto della piega che prendevano le cose. Sembra che non .si abbia più per i suoi comandamenti tutto quel rispetto che