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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 86 --
   qualche sonetto galante, o qualche epigramma innocente. Faccio delle prediche, mio caro.
   — Come, delle prediche?
   _ Sì, ma dei sermoni prodigiosi ! a quanto sembrerebbe
   almeno.
   — Li fate a voce?
   — No, li vendo.
   — A chi?
   — A. quei miei confratelli che mirano ad esser grandi oratori.
   — Davvero? E voi non siete stato tentato di riservare la gloria a voi stesso ?
   — In fatti, mio caro, ma la natura mi ha superato. Quando io sono sul pulpito e mi vedo guardare casualmente da una graziosa donnina, la guardo io pure; se. ella sorride, io pure sorrido. Allora io batto la campagna; invece di parlare dei tormenti dell'inferno, parlo delle gioie del paradiso. Eh! ascoltate, cosa mi accadde un giorno alla chiesa di San Luigi al Marais... Un cavaliere mi rise sul muso, ed io mi sono interrotto per dirgli che era un idiota. Il popolo è uscito per raccoglier delle pietre; ma in quel frattempo io avevo saputo così bene darla ad intendere ai miei ascoltatori, che fu esso che hanno lapidato. Tanto che al giorno dopo s'è presentato da me, credendo d'aver a che fare con un prete come tanti altri.
   — E che ne nacque dalla sua visita? — disse d'Àrtagnan trattenendosi a stento dal ridere.
   — Ne risultò che ci siamo dati l'appuntamento per la sera del giorno dopo, sulla Piazza Reale. Perdiana ! ne sapete qualche cosa !
   — Sarebbe per combinazione, contro quell'impertinente per cui io vi ho servito da padrino? — domandò d'Àrtagnan.
   — Perfettamente. Voi avete visto come l'ho conciato.
   — È morto?
   — Non ne 60 nulla. Ma in'ogni modo io gli avevo dato l'assoluzione in articulo mortis. È abbastanza uccidere il corpo, senza uccidere l'anima.
   Bazin fece un cenno di disperazione che voleva dire che approvava forse quella morale, ma che disapprovava moltissimo il tono con cui aveva pronunciate le parole.
   — Bazin, amico mio, voi non sapete che io vi vedo in questo vetro, e che una volta per sempre vi ho proibito ogni segno di approvazione o disapprovazione. Fateci dun-