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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 84 --
   — Farà ancora qualche sciocchezza.
   — Oh, ma questa volta, forse seguirà i vostri consigli.
   ._ Oh! questa volta non l'ho ancora riveduta; essa è
   molto cambiata.
   — Non si dirà lo stesso di voi, mio caro Aramis, giacche voi siete sempre eguale ; voi avete sempre i vostri bei capelli neri, sempre il vostro aspetto elegante, sempre le vostre manine da donna, che sono diventate ammirabili mani da prelato !
   — Sì, — disse Aramis, — è vero, ho molta cura di me medesimo. Olà, vediamo! — gridò Aramis, — che cosa fa quell'animale di Bazin! Bazin... spicciatevi dunque, signor briccone! diventiamo rabbiosi per fame e per sete!
   Bazin che entrava in quel mentre, levò al cielo le mani ognuna delle quali recava una bottiglia.
   — Ma dunque, — disse Aramis, — siamo pronti ? stiamo un po' a vedere.
   — Sì, signore, — disse allo stesso tempo Bazin; — ma capirà, mi occorre del tempo a salir tutte...
   — Perchè credete d'aver sempre la vostra zimarra da chierico sulle spalle, — interruppe Aramis, — e passate tutto il vostro tempo a leggere il breviario. Ma vi prevengo che se a forza, di pulire le cose sacre che sono nella cappella, disimparate a forbire la mia spada, accendo un gran fuoco di tutte le vostre immagini benedette e vi butto dentro a farvi arrostire.
   Bazin scandalizzato fece il segno della croce colla bottiglia che teneva in mano. In quanto a d'Artagnan più che mai sorpreso del tono e dei modi dell'abate di Herblay, che contrastavano moltissimo con quelli del moschettiere Aramis, se ne stava cogli occhi spalancati di fronte al suo amico.
   Bazin coperse immediatamente la tavola con una tovaglia damascata, e sopra quella tovaglia dispose tante cose dorate, profumate, ghiotte, che d'Artagnan ne rimase sbalordito.
   #— Ma voi aspettavate qualcheduno? — chiese l'ufficiale.
   — Toh ! — rispose Aramis, —- in fatto di amici ne ho qui uno mi pare; eppoi sapevo che mi cercavate.
   — Da chi?
   — Dal mio Bazin, che vi ha preso per il diavolo, mio caro, -e corse a prevenirmi del pericolo che minacciava