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« — Sì, mio principe.
— Mio principe, — interruppe d Artagnan.
— Sì mio principe. Ma ascoltate ancora:
{( _ ge vi è, pensiamo decisamente cosa conviene di
fare> _ ha detto l'altro beone.
« L_ Cosa occorre di fare? — ha detto il principe.
«_ Sì. Egli non è uomo da lasciarsi prendere così facilmente, farà uso della spada.
« — Ebbene, faremo come lui, e ad ogni modo procurate di averlo vivo. Avete delle corde per legarlo e un bavaglio da mettergli sulla bocca?
« — Abbiamo tutto.
(( — Fate attenzione, che secondo ogni probabilità sarà trasvestito da cavaliere.
« —- Oh, sì, sì, monsignore, state tranquillo.
« — D'altronde, vi sarò anch'io e vi guiderò.
« - Voi rispondete che la giustizia...
«..... Rispondo di ogni cosa, — rispose il principe.
« - - Sta bene, faremo meglio che potremo.
ih con ciò essi sono usciti dalla scuderia.
—• Ebbene — disse d'Artagnan, — in che cosa ci riguarda ciò? E una di quelle imprese che accadono tutti i giorni.
— Siete sicuro che non è diretta contro di noi?
— Contro di noi? e perchè?
— Diancine! considerate le loro parole: « Ho riconosciuto il suo domestico », ha detto l'uno, ciò che potrebbe benissimo riferirsi a me.
— Poi?
—- « Deve essere a Noisy o deve venire questa sera », ha detto l'altro, ciò che potrebbe benissimo aver relazione con voi.
— Proseguiamo.
— In seguito il principe disse: « Osservate bene che egli sarà, secondo ogni probabilità, travestito da cavaliere », ciò che mi sembra non lasci alcun dubbio, dacché voi siete vestito da cavaliere e non da ufficiale dei moschettieri. Ebbene, che ne dite di ciò?
— Ohimè ! mio caro Planchet, —disse d'Artagnan emettendo un sospiro, — dice che malauguratamente non sono più nell'epoca in cui i principi mi volevano far assassinare. Eh ! quelli erano pure i bei tempi ! Sta dunque tranquillo, quelle persone non l'hanno certamente con noi.
— Il signore ne è sicuro?