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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 73 --
   tenera che avrebbe avuta col principe di Condé suo fratello, e che aveva scandalizzato le anime timorate della Corte; quindi si diceva col principe di Marsillac, figlio primogenito del vecchio duca de la Rochefoucault, di cui voleva formare un implacabile nemico al duca di Condé, suo fratello.
   D'Àrtagnan pensava a tutte quelle cose. Pensava che quando egli era al Louvre, aveva veduto sovente passargli davanti la bella madama di Longueville, tutta raggiante e splendente. Pensava che Aramis, sempre eguale a sè stesso, era stato altre volte l'amante di madama di Chevreuse la quale sotto la Corte precedente era ciò che è sotto la presente madama di Longueville. E si domandava perchè vi sono nel mondo delle persone che arrivano a tutto ciò che desiderano, questi nell'ambizione, quelli nell'amore, mentre ve ne sono altre che restano sia per combinazione, sia per avversa fortuna, sia per impedimenti naturali che la natura ha poeto in essi, a mezzo cammino di tutte le loro speranze.
   Egli era costretto a confessare a sè stesso che malgrado tutto il suo spirito, a dispetto di tutta la sua scaltrezza, egli era e resterebbe probabilmente nel novero di questi ultimi, quando Planchet gli si avvicinò e gli disse:
   — Scommetto, o signore, che voi pensate alla stessa cosa che penso io.
   — Ne dubito, o Planchet, — rispose sorridendo d'Àrtagnan; — ma a che pensi tu?
   — Penso a quelle persone di faccia sospetta che bevevano nell'albergo in cui ci siamo fermati.
   — Sei sempre prudente, Planchet.
   — Signore, è l'istinto.
   — Ebbene! sentiamo cosa ti suggerisce l'istinto in tale circostanza.
   — Signore, il mio istinto mi dice che quella gente era radunata in quell'albergo per maturare un losco progetto, ed io riflettevo a ciò che il mio istinto mi diceva nell'angolo più oscuro della scuderia, quando un uomo avvolto in un mantello vi entrò seguito da due altri uomini.
   — Ah ! ah ! — esclamò d'Àrtagnan, — la narrazione di Planchet corrisponde con le sue precedenti osservazioni. Ebbene ?
   -— L'uno di quegli uomini diceva:
   « — Egli deve certamente essere a Noisy o vi deve venire questa sera, perchè ho riconosciuto il suo domestico.
   « — Sei sicuro? — ha detto l'uomo dal mantello,