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•— Di quali amici?
— Di quelli di cui mi domandaste novità ieri.
— Di Athos, di Porthos e d'Aramis?
— Voi li cercate?
— Dite sul serio ?
— Che c'è di stupefacente?
— Niente. È sciocco. E per conto di chi voi li cercate ?
— Non vi date pensiero.
— Sta bene.
— Disgraziatamente non so dove siano.
— E voi non avete alcun mezzo d'avere loro nuove? Aspettate otto giorni e ve ne darò.
— Otto giorni sono troppi; è necessario che io li trovi in meno di tre giorni.
— Tre giorni sono brevi, — disse Rochefort, — e la Francia è vasta.
— Non importa, voi conoscete, la forza della parola necessario; con questa parola si fanno molte cose
-— E quando vi mettete in cerca ?
— Ci sono.
— Buona riuscita!
— Non è probabile.
-— Chi sa ! il caso è così capriccioso !
— Addio.
— A rivederci. A proposito ! se Mazarino vi parla di me, ditegli che vi ho incaricato di fargli sapere che si accorgerà tra poco se sono, come dice egli, troppo vecchio per agire.
E Rochefort si allontanò con uno di quei diabolici sorrisi che altre volte avevano sì sovente fatto fremere d'Artagnan; ma d'Artagnan lo guardò questa volta senz'angoscia, e sorridendo a sua volta con un'espressione di malinconia che solo quel ricordo forse poteva conferire al suo volto :
— Va, demonio, — diss'egli, — e fa quel che vorrai, m'importa poco: non vi è un secondo Constanoe al mondo!
E volgendosi, d'Artagnan vide Bazin che, dopo di aver deposti i suoi abiti ecclesiastici, parlava col sagrestano al quale il moschettiere aveva chiesto conto, entrando in chiesa. Bazin sembrava molto animato e faceva colle sue piccole braccia corte dei gesti molto espressivi. D'Artagnan comprese che, secondo ogni probabilità, gli raccomandava la maggior discrezione a suo riguardo.
D'Artagnan approfittò della preoccupazione dei due inservienti di chiesa per uscire dalla cattedrale e andarsi ad imboscare in un angolo della contrada delle Anitrelle. Dal