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VIÌT.
Delle diverse influenze che può avere una mezza doppia sopra un santese e sopra un cantore.
D'Artagnan s'incamminò pel Ponte Nuovo, felicissimo di aver ritrovato Planchet : poiché sebbene tutto indicasse che egli rendeva un servizio al degno giovanotto, in realtà era lui che ne riceveva uno da Planchet. Nessuna cosa poteva essergli più gradita in quel momento se non uno staffiere intelligente e coraggioso. È vero che Planchet, secondo ogni probabilità, non doveva rimanere a lungo ai suoi ordini; ma ripigliando la sua posizione sociale di via dei Lombardi, Planchet restava in obbligo verso d'Artagnan, delle relazioni colla borghesia nel momento in cui questa s'apprestava a far la guerra alla corte.
Era un'intelligenza nel campo nemico, e per un uomo malizioso come d'Artagnan, le più piccole cose potevano condurre alle grandi.
Era dunque in questa disposizione di spirito, abbastanza soddisfatto del caso e di sè stesso, che d'Artagnan raggiunse Nostra Signora. Salì la scala, entrò nella chiesa, e rivolgendosi ad un sacrestano che scopava una cappella, gli domandò se non conoscesse il signor Bazin.
— Il signor Bazin, il santese? — disse il sacrestano.
— Proprio lui.
— Eccolo là che serve messa alla cappella della Vergine.
D'Artagnan sussultò dalla gioia, gli sembrava che a dispetto di quanto gli aveva detto Planchet, lui non avrebbe trovato Bazin; ma ora che teneva un capo del filo, egli faceva conto di arrivare all'altro capo.
Andò ad inginocchiarsi di fronte alla cappella per non perdere il 6UO uomo di vista. Per buona sorte era una messa bassa e doveva essere presto terminata. D'Artagnan eh» aveva dimenticato le preghiere e che aveva trascurato di