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Venti anni dopo (volume 1)

Alessandro Dumas (padre)
Fratelli Teves Editori Milano, 1929, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 62 —
   — Povero ragazzo ! — disse d'Àrtagnan ; '— ebbene, coraggio, rimettiti in gambe !
   — Ah! signore, voi mi avete salvato due volte la vita, ¦— disse Planchet.
   E sedette a tavola, ove cominciò a divorare come nei bei giorni della contrada dei Fossoyeurs.
   D'Àrtagnan continuava a passeggiare in lungo e in largo, cercava nel suo spirito tutto il partito che poteva cavare da Planchet nelle circostanze in cui si trovava. Frattanto Planchet faceva ogni suo meglio per riparare le ore perdute.
   Infine mandò quel sospiro di soddisfazione dell'uomo affamato che indica che, dopo aver preso un primo e solido acconto, si dispone a fare una piccola fermata.
   — Vediamo, — disse d'Àrtagnan, che credeva che fosse giunto il momento d'incominciare l'interrogatorio, — precediamo con ordine: sai dove si trovi Athos?
   — - No, signore, — rispose Planchet.
   — Diamine! Sai dov'è Porthos?
   — Nememno.
   — Corpo di Bacco ! E Aramis ?
   — Neanche.
   — Ah, corpo di cinque diavoli!
   — Ma però, — disse Planchet col suo fare corbellatore, -— io so dov'è Bazin.
   — Come! tu sai dov'è Bazin?
   -— Sì, signore.
   •— E dov'è?
   — A Nostra Signora.
   — E che cosa fa a Nostra Signora?
   — Il cursore.
   — Bazin cursore a Nostra Signora ! ne sei tu sicuro ?
   — Altro che sicuro; l'ho veduto, gli ho parlato.
   — Egli deve sapere dov'è il suo padrone.
   — Senza dubbio lo saprà.
   D'Àrtagnan riflettè un momento, indi prese il mantello e la spada e si dispose a partire.
   — Signore, — disse Planchet in modo lamentevole, -mi abbandonate in tal modo? Pensate ch'io non ho speranza che in voi !
   — Ma non verranno di certo a cercarvi qui, — disse d'Àrtagnan.
   — Comunque, se venissero, — disse il prudente Planchet, — riflettete che per la gente della casa, che non mi ha visto entrare, io sono un ladro.