PiliMI PRINCIPI DI ECONOMIA SOCIALE
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sparmio, la diffidenza, la mancanza di fiducia nei richiedenti prestiti. Per parte di questi la mancanza di spirito di iniziativa, la poca fiducia nella conquista di clientele.
§ 4
Belle eause delle altre strutture sociali.
Non abbiamo parlato delle cause delle strutture del culto, della scuola, della scienza, dell' arte, dell' assistenza e dell' intrattenimento.
1 - Le cause del culto — Naturalmente noi studiamo le cause che determinano gli uomini ad erogare proventi, e le cause che li determinano a procacciarsi un provento.
Nel culto noi troviamo una fonte di redditi per certe categorie di persone, non solo addette normalmente ad esso, come i sacerdoti e gli inservienti delle chiese e conventi, ma per tutte le industrie, i prodotti delle quali servono all'esercizio del culto (paramenti ed oggetti sacri, addobbi e cera, materiale per le pompe funebri, lapide nei cimiteri etc.).
Oggi ancora un vero esercito di monache e frati sono al servizio del culto, e vivono di proventi d'origine diversa; quasi tutti però di carattere non collettivo; contributi spontanei di privati, lasciti di benefattori. Là ove lo Stato concorre a mantenere le pratiche del culto, tale servizio si può considerare di carattere collettivo, è la collettività che mantiene un servizio collettivo.
Si tratta dunque di un bisogno, d' un servizio cioè sentito, desiderato, e voluto. Il sentimento ascetico non si potrà dire generale come altri sentimenti, da molti non essendo avvertito, e per altri, sebbene da essi avvertito, non richiede manifestazioni esterne.
Le manifestazioni esterne che implicano i fenomeni su ricordati, oltre che dalla fede dipendano da abitudini trasmesse da padre in figlio ; ma abitudini che diventano un bisogno. Si nasce e si è allevati in una religione, seguendo quelle date pratiche, onde tali abitudini rendono necessario il personale ed il materiale addetto.
Sulla natura del sentimento sul quale si basano tali fenomeni, molto si è discusso e si discute. Ritengo che si tratti di