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Trattato di Economia Sociale

Alberto Zorli
Fratelli Bocca Editori Torino, 1924, pagine 772

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   PiliMI PRINCIPI DI ECONOMIA SOCIALE
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   parlando, bisogna considerar 1' uomo medio, che usa quei determinati pesi, ossia che ragiona secondo la logica oggi predominante, secondo i principi utilitari, morali e giuridici predominanti. Tutto certo è interdipendente e relativo, ma lo studio concreto e non astratto delle cause nello spazio e nel tempo, sarà una guida alla condotta umana più apprezzabile della pura astrazione o del cieco empirismo.
   E fin d' ora ci preme rilevare che 1' utile non è una causa, ma un' effetto, od una qualità naturale della materia che produce effetti favorevoli all' uomo, od una conseguenza del volere umano che rende atti, a soddisfare bisogni, altre materie e servizi.
   5 - La legge — J. S. Miltl definisce la legge una tendenza che la vince su altra tendenza ; quindi basta che la maggioranza dei fenomeni segua una data tendenza, per dire che la prima è la legge di quel!' ordine di fenomeni ; gli stessi fenomeni determinati da altra tendenza si dicono eccezioni.
   Quando insomma è stabilito che una data causa od un'ordine di cause la vincono su altra o su altre allora abbiamo la legge.
   Gli effetti d' una causa alla sua volta posson divenire cause eli altri fenomeni; lo stesso fenomeno può essere effetto di più cause, onde sorgono i rapporti economici, su ricordati, di inten-dipendenza e relatività dei fenomeni.
   Circa al tempo i fenomeni, e quindi le cause che li determinano, posson esser costanti, periodici, intermittenti. Circa lo spazio universali, nazionali, locali.
   I fenomeni vanno poi osservati dall' aspetto qualitativo (e di questo noi ci occupiamo) e quantitativo. Dell' aspetto quantitativo si occupa V economia matematica, giacché è suo compito la misurazione dei fenomeni in quanto sono suscettibili di misurazione, onde cade nell' astrazione quando pretende accogliere, nel suo dominio, fenomeni non misurabili.
   Tendenza non è che l'attitudine di una causa a produrre determinati effetti, quindi noi studiando le cause studiamo le tendenze. Ma ora noi esaminiamo le cause dei fenomeni e le concause senza occuparci della concorrenza che le dette cause si fanno perchè il fenomeno accada in un modo o nell' altro.
   14 — A. Zorli, Trattato di Economia Sociale