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Trattato di Economia Sociale

Alberto Zorli
Fratelli Bocca Editori Torino, 1924, pagine 772

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LIBRO PRIMO
   Non essendo possibile impedire l'organizzazione di una parte, meglio rendere obbligatoria 1' organizzazione di tutti.
   Rendere obbligatoria l'organizzazione economica di tutti non vuol dire, per noi, coordinare allo Stato 1' organizzazione economica; questa deve, secondo noi, rimanere indipendente dallo Stato e deve la Società economica avere organi direttivi proprii indipendenti dall' organismo politico.
   Sono questi organi direttivi che sostituendosi agli attuali trust parziali dovrebbero conciliare 1' interesse di classe col collettivo, assicurando, nella quantità e qualità, i prodotti alla nazione, e venendo ad accordi circa i prezzi di tutti i generi di consumo.
   Mentre io questo scrivevo, qualche cosa di simile si proponeva da scrittori in Germania, ma sostenendo la necessità di innestare allo Stato detta organizzazione. Nel mio Giornale delle Camere di Commercio ed in altri io ho biasimato, tale indirizzo, proclamando l'indipendenza della vita economica privata dalla burocrazia di Stato, che durante la guerra si è rivelata inadatta a tale fine.
   Pare che in Germania, all' atto pratico, la massa degli interessati non abbia seguito i consigli dei teorici, e mentre in Italia ed altrove si discuteva al riguardo, in Germania si applicavano tali concetti creando il Senato economico.
   Il Senato economico in Germania ha inaugurato le sue sedute r ultimo di giugno del 1920, con carattere però provvisorio, nei locali della vecchia Camera dei Signori prussiana ; ma non è, detto consiglio, che ha dato a sè stesso tale nome di Senato economico, ma la stampa pel fatto che si è adunato nei locali del vecchio Senato.
   La nuova assemblea della Società economica in Germania ha dato a sè stesso il nome di « Consiglio provvisorio della economia nazionale ». E s' è chiamato provvisorio giacché in esso sono intervenuti solo i rappresentanti dei consigli di fabbrica (locali, regionali e Consiglio nazionale del lavoro), ordinati dalla costituzione dell'11 agosto 1919 art. 105, e già funzionanti. Ma 1' ordinanza del maggio 1920 approvata dal Reichstag, stabilisce che il Consiglio economico nazionale tedesco debba comprendere 326 membri, cosi ripartiti per rappresentanze: 1' a-