Stai consultando: 'Trattato di Economia Sociale ', Alberto Zorli

   

Pagina (172/775)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (172/775)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Trattato di Economia Sociale

Alberto Zorli
Fratelli Bocca Editori Torino, 1924, pagine 772

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   172
   LIBRO PRIMO
   La moneta però è capitale fisso per la nazione, se non ha corso all'estero.
   3 - Si domanda: Cos' è in genere capitale? — È capitale anche quel bene che, prestandolo, scompare e non può essere restituito tal quale? Sono capitali anche i titoli di credito e i diritti sulle cose? Sono capitali le ricchezze naturali?
   Anzi tutto diremo che considerando noi, come oggetto della scienza, l'azienda, solo ciò che viene dalle aziende procacciatrici versato nelle aziende di erogazione è reddito netto, mentre tuttociò che risiede in permanenza nelle aziende di speculazione semplice è capitale fisso o circolante, che serve all'attività procacciatrice quale potenzialità strumentale. Infatti solo in fine di gestione il reddito netto può passare dalle aziende di erogazione alle aziende procacciatrici, quale risparmio; durante la gestione è sempre fondo di consumo delle aziende di erogazione.
   Il concetto nostro però del fondo di consumo (e lo vedremo quando tratteremo a parte questo argomento) è affatto diverso da quello della scuola neo-classica, per la quale anche i capitali fissi possono essere fondo di consumo.
   Il Graziani infatti nel suo Trattato, p. 113, arriva a dire: « una casa di abitazione è capitale del proprietario quando viene affittata, quando è abitata da lui è fondo di consumo (!!) giacché la ricchezza è capitale secondo la destinazione che riceve ». Ma ciò è falso, perchè la casa per consumarla bisogna demolirla. Se il proprietario abita la propria casa, consuma il fitto che avrebbe potuto ritrarne, ossia è affittuale di sè stesso, ma non consuma la casa.
   Il fondo di consumo, ovunque si trovi, diviene semplice consumo produttivo se serve a conservare le potenzialità esistenti. In fine di gestione, all' imprenditore o all' azienda di erogazione, logicamente nulla deve rimanere.
   Giacché l'imprenditore a fine di gestione, al capitalista restituisce il capitale con l'interesse o rendita, ai lavoratore paga il salario lasciando disponibile la sua potenzialità, e se gli rimane un profitto netto lo versa nella propria azienda di erogazione. Ora cos' è che confonde, nel distinguere ciò che è reddito da ciò che è capitale fìsso e circolante? Ciò che confonde è la moneta. Ora, siccome tutti i suddetti fenomeni avvengono a mezzo dello