PiliMI PRINCIPI DI ECONOMIA SOCIALE
163
Nella classe borghese il lusso vero, ossia lo spendere con raffinatezza ed economia, è raro; mentre lo spreco è frequente. La borghesia, specialmente la nuova, del dopo-guerra, considera come un lusso fare pranzi di 14 portate, mentre è uno spreco, e lo è per il privato fornire la propria guardaroba di soverchio numero di capi di vestiario, calzature, biancheria personale, biancheria da tavola e da letto, sebbene non di rado si considerino, tali spese, come una forma di investimento dei risparmi, anziché un vero consumo ; ed in parte ciò è vero ; ma è pur vero che si tratta di risparmi infruttiferi. Vedremo parlando dell' intrattenimento, quando per esso si spreca o quando si fa del lusso.
Tanti altri sono i bisogni delle famiglie oltre il vitto, il vestiario, e l'intrattenimento pei quali si eccede nel soddisfarli. Così la pulizia è necessaria, e quindi il sapone, le polveri dentifricie, le acque igieniche per capelli; è lusso quindi, non spreco, adoperare saponi odorosi, polveri, e acque profumate, ma è spreco fare un bagno in liquidi odorosi, spendere in tinte artificiali che sciupano per di più la pelle.
Una tendenza allo spreco in tutte le famiglie del popolo si osserva in occasione di feste pubbliche e famigliari (battesimi, cresime); nella borghesia per gli onomastici, per matrimoni, e per le morti. Le pompe funebri ed i monumenti nei cimiteri, spesso rappresentano uno spreco, più che spese di lusso.
c) Nell' arte. La soddisfazione delle aspirazioni estetiche implica un logico consumo od uno spreco?
Le masse dei popoli civili sentono tale bisogno, ed i rappresentanti delle masse approvano spese collettive a soddisfazione di tale sentimento, da non confondere colle spese per lo svago. Così esistono le pubbliche pinacoteche di quadri e statue. Oltre le cose belle, anche le cose più rare costituiscono una soddisfazione alla curiosità umana; onde in pubblici musei vengono raccolti oggetti antichi, e collezioni di rarità.
La manìa dei monumenti, ha per movente la gratitudine collettiva, ma quello ancora estetico di abbellimento dei centri urbani, però spesso si risolve in uno spreco, giacché rappresentano spese infruttifere. Così la costruzione di fontane artistiche, di archi trionfali, di statue a defunti di fama dubbia, sovente sono uno spreco.
Pei privati, come ho detto, soddisfare con raffinatezza artistica i singoli bisogni è lusso, ma non spreco.