PiliMI PRINCIPI DI ECONOMIA SOCIALE
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Capo VI. — La divisione dei compiti nelle aziende di speculazione complessa (imprese), nelle strutture sociali dette economiche.
1 - Generalità — Abbiamo detto che non avremmo parlato a parte diffusamente della coordinazione dei compiti, perchè questa mansione è propria delle imprese, ossia delle aziende di speculazione complessa.
Però la coordinazione dei compiti mentre è più importante in tali aziende, è indispensabile in tutte, e guai a quelle che mancano di un capo, di un distributore delle mansioni ai membri ed ai beni dell' ente.
L'imprenditore è un coordinatore di professione, essendo questo il suo vero compito.
Le imprese si ripartiscono i compiti in corrispondenza alle funzioni delle strutture sociali. Entro ogni impresa l'imprenditore sceglie i capitali ed i lavoratori adatti al fine e fra loro ripartisce i compiti secondo le loro abilità, capacità e tendenze. Giacché ripetiamo, la divisione dei compiti non riguarda solo il personale ma anche il materiale delle aziende.
2 - Divisione dei compiti nelle industrie territoriali — Nelle strutture territoriali la divisione dei compiti fra categorie di enti è già nota : chi si dedica alla coltura dei campi, chi delle foreste, chi degli orti, dei giardini, chi alla pesca, in corrispondenza alla destinazione data dalla natura o dall'uomo ai terreni.
Nelle singole categorie ed entro ad ogni azienda, ogni casa campestre ha il suo capo tecnico (vergaro, reggitore etc.), egli assegna ai membri della azienda la funzione di custodia ed allevamento del bestiame, di assestamento delle viti e vigneti, di potatura degli alberi, di semina, del raccolto etc. Ma l'industria territoriale è quella che permette allo stesso individuo le più svariate occupazioni, onde la divisione del lavoro esiste ma non immobilizzata negli stessi individui.
3 - Manifatture — Ciò accade invece nelle manifatture in grande, mentre nelle piccole lo stesso individuo compie più funzioni.
9 — A. Zorli, Trattato di Economia Sociale.