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Martirio dei sette fratelli Maccabei.
Venne condotta avanti al re anche una madre con sette figliuoli, i quali tutti avevano rifiutato di violar la legge con mangiar carni proibite.
Questi giovani eroi, non temendo altro che l'offesa del Signore, sfidarono le minacce e i tormenti del tiranno. Vennero flagellati; si tagliarono loro a pezzi le membra; furono torturati con la più barbara crudeltà; ma nulla fu capace di smuoverli. Essi dicevano al re: « Re crudele, tu ci togli la vita presente, ma il Re del Cielo e della Terra ci risusciterà nella vita eterna ». Tutti, uno dopo l'altro, subirono coraggiosamente il martirio. Restava ancora il più giovane, un fanciullo di pochi anni ! Antioco, sperando sedurlo, gli promette di farlo ricco e felice, se si decide ad abbandonare la religione dei padri suoi. Ma il fanciullo non cede.
Si prega la mamma, perchè cerchi ella di indurlo: e la mamma si avanza intrepida, se lo stringe al petto e gli dice: « Guarda il Cielo, o figlio, e non temere il carnefice, ma sii degno dei tuoi fratelli ». Il bimbo le risponde : « Non ubbidisco, no, al comando del re, ma al precetto della Legge », e, rivolto al tiranno, gli grida « E tu, o scellerato, non sfuggirai al giudizio di Dio onnipotente », e muore egli pure, piuttosto che disubbidire alla Legge Divina.
Infine anche la madre affronta coraggiosamente la morte, coronando col proprio martirio il martirio dei figli.
Orando e nobile esempio di fortezza d'animo!
§ -4-. — I Maccabei.
(Anni d. m. dal 3838 al 394 — Av. E. V. dal 166 al 40).
1°
Matatia.
Gli Ebrei, stanchi alfine del giogo crudele con cui li opprimevano i re di Siria, insorsero contro la loro tirannia.
Uno zelante sacerdote di nome Matatia si pose alla testa di una schiera di coraggiosi e gridò al popolo ebreo : « Chi