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4°
Viaggio felice.
Il viaggio del giovane Tobia fu felice e benedetto da Dio. Giunti al fiume Tigri, il giovanetto scese nell'acqua per lavarsi i piedi, e vide venirgli incontro un grosso pesce come per divorarlo. Spaventato, gridò al soccorso. E l'angelo gli disse: « Prendilo e tiralo a te». Ubbidì Tobia, e l'Angelo soggiunse : * Sventralo e serbane il cuore, il fiele e il fegato, che ti serviranno di utile medicame7ito ». Tobia lo sventrò e ne conservò il cuore, il fiele e il fegato, come l'Angelo gli aveva detto.
Giunsero intanto a Rages, città della Media, e il giovane Tobia disse all'Angelo: « Dove vuoi che noi alloggiamo? » L'Angelo gli rispose: « Vi e qui un tuo parente di nome Raguele. Egli ha una saggia figliuola per nome Sara; tu glie la chiederai, ed egli te la darà per moglie, perchè questo è per te il volere di Dio ». Raguele li accolse con gioia, ma Tobia protestò di non voler gustar cibo alcuno, se prima non gli prometteva di dargli la figlia in sposa. Raguele, rassicurato dall'Angelo, accondiscese alla richiesta di Tobia e gli diede in sposa la figlia Sara, donandogli insieme la metà di tutto quello che possedeva e istituendolo erede dell'altra metà, alla morte sua e della moglie.
Tobia si fermò in casa di Raguele per quindici giorni, durante i quali l'Angelo andò egli stesso da Gabelo a riscuotere il credito. Poscia, di nuovo accompagnato dall'Angelo, si pose in via per il ritorno, recando seco la sposa con servi e camelli carichi di gioie e di ricchezze.
Quanti favori oeleatl ottenne al giovane Tobia la oompagnla dell'Angelo! W&a
v'ha nulla di meglio nella vita ohe un buon oompagno.
5°
Ritorno del giovane Tobia.
I genitori di Tobia, intanto, ne aspettavano con ansia il ritorno; e non si possono descrivere i trasporti di tenerezza con cui lo accolsero al suo arrivo. Tosto egli, secondo le istruzioni avute dall'Angelo, con il fiele del pesce che aveva sventrato alle rive del Tigri, unse gli occhi del padre