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2°
La virtù di Tobia alla prova.
Il Signore volle mettere la virtù di Tobia a dura prova. Un mattino, ritornato a casa, dopo aver nella notte dato sepoltura ai morti, si addormentò, a cagione della stanchezza, fuori della porta, appoggiato al muro. E, mentre dormiva, gli cadde 'gli occhi dello sterco caldo di rondine, il quale lo rese cieco. Tobia non se ne lamentò col Signore, ma si rassegnò alla sua sventura, adorando le disposizioni della Provvidenza.
Il Signore mette alla prova le virtù del glUBto, per dargli oooaslone di aumentare
t propri meriti ool sopportare, oom'egii fa. pazientemente la tribolazione e la sventura.
3°
Manda il figlio a Rages.
Dispose Iddio che, oltre alla disgrazia della cecità, avesse Tobia anche a provare i disagi e le strettezze della povertà.
Tobia pensò allora a riscuotere un vecchio credito, e disse al figlio: « Va a Rages da Gabelo: son creditore verso di lui di dieci talenti d'argento (circa 55.000 lire). Qui hai lo scritto d'obbligazione. Cerca uno che ti voglia esser compagno nel viaggio ».
Uscì il giovanetto e incontrò un giovane di bell'aspetto e di nobile portamento, in atto d'intraprendere viaggio. Tobiuzzo gli si accostò, gli chiese chi fosse e se conoscesse la strada che menava a Rages, città della Media. Lo sconosciuto gli rispose cortesemente, e gli disse che era un Israelita e che aveva più volte albergato a Rages, presso un certo Gabelo suo concittadino.
Il padre si allietò all'udir la nuova; e lo sconosciuto di buon grado accettò di far da guida al giovane Tobia. Benedetti dal vecchio padre, se ne partirono.
Lo sconosciuto era l'Angelo Raffaele in sembianze umane; ma Dio fece sì che nè il padre nè il figlio lo riconoscessero.
Anohe a te nel viaggio della vita iddio dà un angelo per oompagno e guidai I'Angblo Custode. Prooura di onorarlo, invooarlo e ubbidirlo.