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celeste, e caddero sul profeta Giona. Venne tosto gettato in mare per placare lo sdegno di Dio, e subito la tempesta si calmò.
Ma il Signore, che non vuole la morte del peccatore, bensì ch'egli si converta e viva, dispose che Giona venisse inghiottito da un grosso pesce il quale, dopo tre giorni, lo rigettò sano e salvo sulla riva del mare.
Giona a Ninive. — Giona chiese perdono a Dio della sua disubbidienza e si affrettò a eseguire quanto il Signore gli aveva comandato. Si recò a Ninive e vi predicò la penitenza, percorrendo le vie della città e gridando: « Ancora quaranta giorni, e Ninive sarà distrutta ».
I Niniviti, alle parole del profeta, si convertirono e fecero penitenza dei loro peccati, implorando la misericordia divina, e Dio, mosso a pietà dalle loro preghiere, li perdonò.
Il pentimento slnoero disarma II braoolo della giustizia divina,
§ 4-. — Storia di Tobia,
(al tempo della schiavitù di Israele in Assiria).
1°
Pietà di Tobia.
Tobia era uno dei molti israeliti condotti schiavi in Assiria, dopo la distruzione del regno d'Israele.
Egli era uomo timorato di Dio, visitava i suoi compagni di schiavitù, li aiutava nella loro miseria e, durante la notte, dava sepoltura ai loro morti : il che era dalla crudeltà del re loro vietato.
Aveva un odio grandissimo per tutto ciò che era offesa di Dio. Una volta sentì belare in casa un capretto, e, temendo non fosse di giusta provenienza, disse tosto alla moglie : « Bada, che, per disgrazia, non sia stato rubato : perchè non ci è lecito nè mangiare nè toccare cosa rubata ». E non ebbe pace fino a che non seppe che la moglie l'aveva avuto in compenso di lavori da lei eseguiti.
Ooma le anime giuate temono foffess di Dio !