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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I grandi progressi nell'ottica avevano indotto a credere che gli antichi telescopii a rifrazione o diottrici erano preferibili ai nuovi telescopii a riflessione o catadiot-trici, così difficili a costruire. Non iscoraggiato da siffatta opinione erronea, il giovine patrizio irlandese si fece ad esaminare attentamente la quistione e rimase convinto che il telescopio a riflessione era migliore e preferibile le mille volto al telescopio a rifrazione, mentre il suo difetto principale, Vaberrazione sferica, era comune ad ambedue. Suo primo scopo perciò fu quello di attenuare questo difetto, e vennegli fatto da ultimo dopo molti ingegnosi e perseveranti tentativi.
   Per prima cosa ei cercò la combinazione più utile dei metalli per gli specchi, così per candidezza come per porosità e durezza, e trovò essere il rame e lo stagno sopra uno strato di zinco che cementò insieme. La difficoltà stava nell'arrotare e pulire questa composizione metallica . Lord Rosse (che cosi chiameremo ora il giovine lord Oxmantown), adottando il motto Provando e riprovando dell'accademia del Cimento, formò il disegno di adoperare una macchina a vapore della forza di due cavalli, ed inventò una macchina intieramente nuova e sommamente ingegnosa, con la quale spianò e pulì, nel corso di pochi anni, specchi metallici pei telescopii a riflessione, più perfetti le mille volte di quelli fabbricati sin'allora mediante il lavoro manuale.
   Alcune comunicazioni fatte di quando in quando da lord Rosse al Giornale scientifico di Ediiiborgo sull'andamento dei suoi lavori, eccitarono in breve l'attenzione degli scienziati, i quali aspettavano avidamente il risultato de' suoi sforzi perseveranti. Descrivere tutti i perfezionamenti secondarti introdotti da lord Rosse nella costruzione dei telescopii, sarebbe un andar