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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   pozzi in fotte a uso dei cartolai, dei chirurghi, dei calzolai, ecc. 2° La riduzione del eautciù in lacci e striscioline le quali, ricoperte di fili di seta, cotone, lino o lana, formano la base dei tessuti elastici d'ogni ragione. 3° La conversione dei ritagli, cascami e dello qualità scadenti del eautciù in una viscida vernice la quale, applicata fra due superficie di un tessuto, costituisce la ben nota stoffa doppia impermeabile all'acqua ed all'aria.
   È curioso leggere che questa applicazione del eautciù all'impermeabilità era nota nell'America del Sud da oltre cent'anni. In un'opera intitolata: La monarchia Indiana, stampata a Madrid nel 1723, troviamo descritti in fatti alberi utilissimi nella Nuova Spagna da eui stillano varii liquori e resine. Fra questi alberi, ne ha uno chiamato vXquahuill, nella cui corteccia gli indigeni aprono coll'accetta incisioni da cui sgorga un latte denso ed appiccaticcio. Di questo latte coagulato compongono palle, dette ulli, che, lanciate a terra, rimbalzano in alto e servono a varii giuochi. L'autore spagnuolo continua : « La nostra gente (gli Spagnuoli) adoperano codesti ulli per inverniciare i loro mantelli di tessuto di canapa per la pioggia; questi mantelli resistono all'acqua, ma non al sole, di cui il calore eccessivo squaglia gli ulli ». Il eautciù non è noto anche al dì d'oggi al Messico che sotto il nome di ulli', ed ulli addimandansi anche i cappelli di seta incerata che portano generalmente i viaggiatori in quei palisi.
   Il cautciù adoperasi anche a fare scarpe (soprascarpe altrove) nel luogo di sua origine. Ciò si fa immergendo le forme di legno nel cautciù liquido in latte e facendole poi seccare al fumo di un fuoco di noce di palma. Le immersioni ripetonsi finché le