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Storia popolare del progresso materiale negli ultimi cento anni

Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino Napoli, 1871, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   più curioso e più sorprendente riflettere che questo succhio latteo, coi molti usi in cui si adopera, costituisce una parte necessaria del progresso materiale o tendo a riunire tutta la razza umana in una grande e gloriosa famiglia ».
   Il cauteiù fu introdotto per la prima volta in Europa fin dal principio del secolo scorso; ma la sua origine rimase ignota fino alla visita degli accademici francesi all'America del Sud nel 1715. Eglino posero in sodo ch'esso era il sugo addensato di un albero del Brasile chiamato dagli indigeni Hhrè; ed una relazione della scoperta di esso fu inviata nel 1736 dal celebro La Condamine all'Accademia. Nel 1769 ne fu recato un saggio in Inghilterra sotto il nome di nuova sostanza elastica -, e nel 1772 Priestley cosi parlò di questa nuova sostanza nella sua Introduzione alla prospettiva: « Ho veduto una sostanza atta in sommo grado a cancellare sulla carta i disegni a matita, la quale dee perciò tornare assai giovevole ai disegnatori per correggere i loro disegni. La si vende tre scellini il pezzo e basta per parecchi anni ».
   Da questa prima applicazione derivò il nome inglese ò! India-Rubber dato al Cauteiù. Esso attrasse immediatamente l'attenzione dei fisici ohe lo immersero in ogni maniera di dissolventi ed accertarono i suoi elementi secondo le nozioni poco avanzate di quei tempi. Per oltre 120 anni eglino l'ebbero fra le loro mani e ilei loro laboratorii, lo credevano una sostanza meravigliosa che poteva essere convertita in usi d'ogni maniera, ma non andarono più oltre dal porre in sodo che, facendola bollir nell'acqua, le sue estremità rammollivansi e che pezzi staccati di essa, premuti insieme, potevansi unire in un tutto omogoneo con cui formare tubi flessibili e alcuni strumenti chirurgici.