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avendo por costume di non occuparsi di scoperte che implicano un segreto. Il perchè Niepce tornò in Francia oosì scoraggiato per la fredda ed indifferente accoglienza ricevuta in Inghilterra che, senza un caso fortunato, la sua invenzione sarebbe forse rimasta lì incompiuta.
Era in Parigi un uomo, le cui cognizioni speciali ed occupazioni ordinarie avevano preso di mira indagini simili a quelle di Niepce. Egli avoa nome Daguerre, nome che divenne poi eosì famoso. Come buon pittore ei godeva già di molta fama fra gli artisti; ma il pubblico lo conosceva principalmente come inventore del Diorama, quella specie dì rappresentazione scenica ohe divenne poi così popolare. Parecchi di questi diorama di Daguerre avevano avuto un successo strepitoso in Parigi; o le indagini speciali oh'egli era stato costretto di fare sugli effetti della luoe e dell'ombra, gli avevano naturalmente suggerito l'idea di tentar di fissare le belle immagini della camera oscura. Nonostante però i suoi sforzi perseveranti, non è provato ehe Daguerre avesse fatto finallora alcuna scoperta importante, quando apprese improvvisamente ehe in un oscuro villaggio, un uomo mal noto nel regno della scienza aveva risolto il diffioil problema. Daguerre cercò immediatamente di abboccarsi eon Niepce, e venitegli fatto di eonchiudere oon esso lui una specie di società inventrice, la quale riuscì fortunata, almeno per gli interessi delia scienza. Non appena fu iniziato nel segreto della scoperta di Niepce, l'ingegnoso Daguerre si diede diligentemente a perfezionarla. Allo strato bituminoso applicato alle lastre dall'inventore originale egli sostituì prontamente una resina ottenuta distillando essenza di lavanda. Invece d'immergere la lastra nell'essenza, ei l'espose all'azione di un vapore derivato da essa, da cui ottenne risultati ehe rivelavano un progrosso;