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presentano come macchie meno luminose, perchè l'intorno loro è pieno di vapori più densi ed assorbenti, i quali intercettano i raggi emanati dallo parti più profonde e sottoposte.
La presonza di questi vapori è messa fuor di dubbio dallo osservazioni spettrali, che provano fino all'evi-denza non esser quella oscurità effetto di abbassamento generale di temperatura, ma solo conseguenza di un assorbimento elettivo. I vapori predominanti sono dei metalli sodio, calcio e ferro, i quali vi sarebbero disposti a strati diversi, secondo il loro peso specifico.
Nell'interno delle macchie l'osservazione ha verificato che vi aooade una dissoluzione continua della fotosfera, che da stato condensato in nebbia luminosa passa a stato gassoso, dalla quale dissoluzione non avendosi altre righe spettrali che le già note, risulta che la fotosfera è formata realmente di vapori delle sostanze stesse che formano l'atmosfera solare che lo inviluppa all'esterno, confermando oosl le idee di Wilson.
T movimenti delle raaechie *ci fanno vedere che tutta questa massa fluida ha una circolazione interna, che noi difficilmente possiamo spiegare senza ricorrere ad una maggior velocità nelle parti centrali, che forse è residuo di quella che essa acquistò pel condensamento della nebulosa. Oltre queste forze termiche e meccaniche, esistono certamente nell'astro forze d'altro genere, cioè elettriche e magnetiche, risultato inevitabile delle immense operazioni chimiche, di cui questa massa è la sede, ma di cui finora non possiamo che parlare con molta riserva o congetturalmente, ma che probabilmente sono la causa di molti de' grandiosi fenomeni osservati dagli astronomi nelle protuberanze rosato d'idrogeno, e della connessione del numero delle macchio solari con lo variazioni del magnetismo terrestre.