— Iti 5 —
ehe morì nel 1691. Clayton dice in questa lettera eh'ei distillò carbone in una storta e ehe le sostanze ottenute furono flemma, olio nero ed uno spirito ch'ei non riuscì a condensare e racchiuse in una vescica. Sono queste precisamente le sostanze che noi troviamo ora nel carbon fossile ma sotto altri nomi : la flemma è acqua, l'olio nero è catrame (coal-tar) e lo spirito è gas, Clayton ripetè parecchie volte l'esperimento e divertì soventemente gli amici suoi accendendo il gas che usciva dalla vescica attraverso forellini fatti con imo spillo.
Circa un secolo dopo, vale a dire nel 1753, sir Giacomo Lowther comunicò alla Società Reale di Londra la notizia di uno sprigionamento spontaneo di gas in una sua miniera di carbon fossile presso Whitehaven. Mentre i suoi minatori stavano lavorando, furono sorpresi da una corrente d'aria che prese fuoco al contatto di una candela accesa; eglino rimasero atterriti, ma spensero la fiamma coi loro cappelli e se la diedero a gambe. Di ciò informato, il direttore dei lavori scese nella miniera, riaccese il gas ch'era cresciuto e durò poi fatica a spegnerlo. Esso fu trovato così dannoso ai miniatori ehe fu necessario portarlo via mediante un tubo. Questo tubo soprawanzava quattro metri dal pozzo o miniera ed all'estremità di esso il gas fuggiva con molta forza. « Appiccatogli il fuoco» dice la relazione «il gas arse due anni e nove mesi senza alcun segno di decrescenza ». Grosse vesciche furono riempite in pochi secondi dall'estremità del tubo e trasportate a casa da persone che servironsi, mediante cannellini, del gas per usi domestici.
Poco dopo la metà del secolo scorso, il vescovo Watson fece molte esperienze sul gas del carbon fossile da lui descritte ne' suoi Saggi chimici; egli distillò il carbone, fece passare il gas, attraverso l'acqua, lo trasportò per