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la luce di calco o Drummond. Per aver questa luce si dirige, come ho detto, per alcuni minuti una corrente d'idrogene ignito sulla calce, la fiamma da principio è di un giallo pallido e poscia di un rosso carico cagionato dalla combustione del metallo calcio nella calce; l'ossigene è quindi sprigionato e gradatamente regolato sì da produrre il miglior risultato.
La luce Drummond non dà che poco calore e non vizia in modo alcuno o consuma l'ossigeno dell'atmosfera circostante. La luce ordinaria del gas per lo contrario, consuma una grande quantità d'ossigeno ch'è l'aria vitale indispensabile a tutte le viventi creature; ma v'ha di più, essa avvelena l'aria. L'atmosfera si compone principalmente di circa quattro quinti di azoto e di un quinto di ossigeno; dal che apparisce chiaramente qual piccola quantità d'ossigeno noi abbbiamo in un dato 5 volume d'aria comune — un quinto soltanto 1 Ora l'azoto è un veleno, essendo incapace di alimentare sia la combustione, sia la vita; o quando spogliamo un dato volume d'aria del suo ossigeno si capisce facilmente che noi sprigioniamo quattro volte la quantità dell'aria venefica — l'azoto.
Ma ciò non è tutto il danno che si fa; la cera, il sego, gli olii, la canfina ed il carbone da cui distillasi il gas appartengono a quella classe di composti nota ai chimici come idrocarbonii, così detti perchè composti d'idrogeno e carbonio. Nella loro combustione, in ogni caso, senza eccezione alcuna, il loro idrogeno si unisce con una porzione dell'ossigeno nell'aria circostante e forma acqua, e il loro carbonio si unisce con altra porzione dell'ossigeno e forma un veleno noto sotto il nome d'acido carbonico. La luce di calce o Drummond, per contro, non riscalda l'atmosfera, e, come l'ossigeno è uno dei gas' che contiene, non^spoglia l'aria circostante del suo os-