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orano cosi avanzati da permettere un esperimento della luce elettrica al faro detto di South For eland in Kent; ma essendo l'apparato ancora imperfetto in alcuni par-ticolari ed insoddisfacenti i risultati, l'illuminazione fu sospesa per introdurvi perfezionamenti ulteriori. Nel marzo del 1859 l'apparato fu di bel nuovo collocato sul faro, e Faraday fece sopra di esso una relazione nella quale dichiarava che il professore Holmes aveva posto praticamente in sodo l'adattabilità e la convenienza della luce elettrica per l'illuminazione dei fari. La luce prodotta essere superiore infinitamente ad ogni altra da lui veduta applicata in quella guisa; grande la sua regolarità e facile il suo maneggio. Nel 1860, Faraday visitò di bel nuovo il faro e trovò che la luce elettrica faceva bravamente il suo dovere fino a tanto che ri-splendeva. Eravi però una circostanza che cagionava ansietà al guardiano del faro : la luce tendeva di quando in quando ad estinguersi, sia pel cadere delle punte consunte dei carboni che per qualche dissesto nel meccanismo delicato della lanterna. È il vero che il guardiano rimetteva in un attimo i carboni nella posizione dovuta; ma era però sempre una faccenda seria, dovendo egli rimaner sempre sull'avvisato.
Ciò non pertanto Faraday, in un rapporto letto il 9 marzo 1860 all'Istituto Reale, encomiò altamente l'apparato del professor Holmes, La potenza era prodotta da parecchie calamite in rapida rivoluzione, le quali inducevano una corrente elettrica in fili di rame attorcigliati a foggia d'elice; e questa corrente produceva la luce fra le due estremità dei carboni. « Vi sono — diceva Faraday — due macchine elettro-magnetiche nel faro di South Foreland, ciascuna delle quali è messa in moto da una macchina a vapore della forza di due cavalli; ed eccettuato l'attrito, tutto il consumo