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XLVI.
Telegrafo Morse.
Un altro telegrafo adoperato più estesamente è quello inventato dal professore Samuele Morse americano nell'autunno del 1837. Questo telegrafo stampatore è fondato sul principio dell'elettro-magnetismo. Ho mostrato più sopra come la virtù magnetica possa, essere conferita ad un pezzo di ferro dolce o rimossa a volontà. Se una lancetta di acciaio o stilo attaccato all'armatura di un elettro-magnete con le due punte rivolte in su è disposta in maniera che un nastro di carta possa passare immediatamente sopra di esso, è evidente che quando si spinge una corrente elettrica intorno al magnete, l'armatura sarà attratta e lo stilo scalfirà il nastro di carta. Supponete di essere a Torino e che, premendo semplicemente un tasto come quello di un pianoforte, voi possiate spingere da una batteria una corrente elettrica lungo un fil di ferro a Firenze, in modo che passi intorno il filo metallico di un elettro-magnete posto colà — fi evidente che voi farete sì che l'armatura sia attratta e la carta scalfita. Premete il tasto un momento e lascierete sulla carta una piccola impronta simile a quella di una punta di un ago; premetelo un po' più a lungo e vi lascierete un'impronta più lunga. È questo precisamente il modus operandi del telegrafo Morse. Un nastro di carta è svolto da un meccanismo e, durante questo processo, rimane impressa sopra di esso una serie di punti e di lineette che vengono tradotte dal telegrafista.