— 107 — 4
morto! Dio abbia misericordia dell'anima mia.' Egli morì infatti la sera stessa ad Ecoles ove fu trasportato dal Nortumlriano guidato da Stephenson, il quale percorse quindici miglia in venticinque minuti.
XXXVIII.
Lampa di sicurezza di Davy e Stephenson.
« Il nemioo più terribile del minatore del carbon l'ossilo (così il Pantanelli nella sua lettura La miniera) è il feu-ffrisou od idrogeno proto»cai'bonato che esala nello miniere dalle fessure, dalle cavità specialmente nelle rotture dei filoni. La fiamma della lampa del minatore alla sua presenza si dilata, si allunga, diventa azzurra; quando l'aria ne contiene 1/12 diventa esplosivo e produce vapor d'acqua e acido carbonico o isola l'azoto: produce una dilatazione violenta e per reazione una contrazione dell'aria, l'effetto si estende a tutta la massa d'aria delle gallerie, va per i pozzi fino alla superfìcie della terra. Una lampa avvicinata per caso l'incendia; si spezzano le dighe a 280 metri ; a 500 metri se ne risentono gli effetti. In una miniera colpita dall'esplosione del feu-grisoti i minatori vicini sono bruciati e fatti a pezzi; quelli lontani muoiono di asfissia; s'incendiano le armature, prende fuoco lo strato di carbon fossile e a centinaia i minatori sono uccisi e sepolti dentro le viscere della terra *.
Ad ovviare a catastrofi cosi frequenti e terribili il celeberrimo Humphry Davy e Giorgio Stephenson in-