XXXVI.
   Trionfo del Rocket.
   Il grande incremento industriale e commerciale di Manchester e Liverpool addusse in breve la necessità di una strada ferrata fra queste due città. Stephenson ne assunse la costruzione fra ostacoli ed opposizioni ostinate dell'istesso Parlamento, e, dopo aver colmato l'immensa palude di Chat-Moss, gittò non men di 63 ponti, scavò un tunnel e costruì un viadotto senza avere nè precedenti, nè modelli. Compiuti questi lavori giganteschi ed ultimata la strada, i direttori della Compagnia non sapevano a qual sistema di trazione avessero a dare la preferenza. Gli uni volevano adoperare i cavalli ; gli altri, ed erano i più, volevano macchine fisse rizzate di distanza in distanza su tutta la lunghezza della linea e rimorchiami, mediante una fune, i convogli da una stazione all'altra. Solo contro tutti Stephenson stava per la locomotiva, e, nonostante le derisioni dei membri della Camera dei Comuni, la maniera onde aveva condotti i lavori della strada ferrata conferivangli un'autorità incontrastabile. Il Consiglio di amministrazione, accostandosi in parte alla opinione di Stephenson, aprì un concorso per tutti i costruttori di locomotive. Un premio di 500 lire sterline (12,500 lire italiane) fu assegnato a colui che presenterebbe una locomotiva fumiyora sulle molle, con sei ruote e due valvole di sicurezza, di un peso inferiore a sei tonnellate e capace di rimorchiare un carico di venti tonnellate con la velocità di tre leghe all'ora. Fu scelta {>er campo della prova l'ampia pia-