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Fu solo nel 1772 che all'isola dei Cigni a Parigi il conte Giuseppe d'Auxiron ed il cav. Carlo Monin di Follenai idearono e costrussero un battello mosso da una macchina di Watt a semplice effetto.
Dopo di essi la stessa via fu battuta dai marchese Jouffroy il quale, nel 1776, fece navigare nel fiume Doubs un piccolo battello mosso da macchina a vapore. È interessante leggere la narrazione di tutte le peripezie corse dal Jouflroy per la costruzione di questo battello, che costituiscono certo il più grande elogio dei suoi studi. Però il vero trionfo il Jouffroy l'ottenne nell'e-* sperimento fatto sulla Saona a Lione, nel 1783, con un battello a vapore a ruote. Ma chi il crederebbe? L'invenzione non ispirava ancor fiducia agli uomini d'affari; non ostante le brillanti esperienze del Jouffroy, i capitalisti non sapevano risolversi a somministrargli i mezzi che gli erano necessari a cavar profitto dalla sua invenzione collo stabilire sulla Saona un regolare servizio di navigazione a vapore; essi mettevano per prima condizione l'ottenere dal governo un brevetto di privativa dell'invenzione, ciò che non fu dato di raggiungere al povero Jouffroy che ebbe contro di sè l'Accademia di Parigi, e perfino i proprii parenti; non discorriamo poi degli scherni ai quali fu fatto oggetto fino all'anno 1816 in cui gli fu finalmente dato di ottenere il desiderato brevetto e costituire una società di capitalisti. Però ben presto sorsero nuovi guai a sturbare l'andamento che Jòuffroy intendeva di dare alla sua impresa: il tanto ambito brevetto d'invenzione gli fu contrastato ed annullato dai tribunali; la società costituita andò in rovina e con essa il povero Jouffroy che, affranto dagli anni, dalle fatiche e dai dispiaceri sofferti, nell'anno 1832 moriva nell'Ospizio degl'Invalidi di Parigi. Ecco dunque un'altra vittima della navigazione a vapore !