GIACOMO LEOPARDI
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potentissimo clie scrutava i tempi passati e i presenti, la scienza e l'arte, i libri e la vita.
Il pessimismo del Leopardi ebbe cagioni complesse, e certo vi contribuirono le particolari e tristi condizioni della vita di lui, soprattutto i patimenti fisici intollerabili e continui; ma procede massimamente dallo stato morale e intellettuale del tempo, quantunque in ogni età e in ogni letteratura si trovino tracce di pessimismo. Questa filosofia disperata non appare, al tempo del Leopardi, soltanto negli scritti di lui, ma anche nei canti di altri grandi poeti stranieri; ed in Germania prende propriamente carattere e forma di sistema filosofico per opera di Arturo Schopenhauer.15 È stata però notata dal De Sanctis e da altri una felice contradizione nel Leopardi: in lui alle logiche conseguenze delle sue dottrine si ribella il sentimento. Amore, virtù, libertà, gloria che sono? Vani fantasmi, egli risponde; ma quei fantasmi gli infiammano l'animo, e risplendono in gran parte della sua stupenda poesia. 16
1 Vedi G. Chiarini, Vita di G. Leopardi, Firenze, 1905; G. A. Cesareo, La vita di G. Leopardi, Palermo, 1902; F. De Roberto, Leopardi, Milano, 1898; P. Hazard, Leopardi, Parigi, 1913; A. Marenduzzo, La vita e l'opera di G. L. (Man. Giusti), Livorno, 1914; G. Ferretti, Leopardi, Studi biografici, Aquila, 1929; G. Mazzoni, L'Ottocento cit., cap. VI; G. Finzi, Lezioni cit., voi. IV, parte 2a; G. Mestica, Studi leopardiani, Firenze, 1901; F. De Sanctis, Studio su G. Leopardi, Napoli, 1885, ecc.; B. Zumbini, Studi sul Leopardi, voli. 2, Firenze, 1902-904; G. Carducci, Poesia e storia, voi. cit.;
i A. Graf, Foscolo, Manzoni, Leopardi cit. ; I Canti di G. Leopardi, illustrati, e con la vita del poeta narrata di su l'epistolario, da M. Scherillo, Milano, Hoepli; con introduzione e comm. di A. Marenduzzo, Livorno, Giusti; con introduz. e comm. di G. Tambara, Milano, Vallardi; B. Croce, Leopardi nel voi. cit. Poesia e non poesia; C. Vossler, Leopardi (traduz. italiana), Napoli, 1925; A. Farinelli, Leopardi, nella Nuova Antologia del 16 maggio 1924; G. Gentile, Manzoni e Leopardi cit.; A. Faggi, Leopardi e Manzoni cit.; V. Piccoli, Itinerario Leopardiano, Milano, 1923; A. Zot-toli, Leopardi (Storia di un'anima), Bari, 1927 (cfr. G. A. Levi nel Giorn. Stor. della letterat. ital., XC [1927], p. 331; e G. L. Rizzo nella Rassegna, XXXVI [1928], p. 259); F. Flora, Leopardi e « Aspasia » nella Nuova Antologia del 1° gennaio e 1° febbraio 1928; ecc. Vedi le note seguenti.
2 Vedi Zumbini, Studi sul Leopardi cit., voi. I, cap. I e II.
3 Sul carattere del Giordani e la sua amicizia per il Leopardi, la quale non fu sempre costante e calda, come si era creduto, vedi F. Ridella, Leopardiana: voi. I, Leopardi e Giordani ecc., Torino, 1928.