Stai consultando: 'Storia della Letteratura Italiana ', Giovanni Antonio Venturi

   

Pagina (245/334)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (245/334)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   238
   PERIODO DEI, RINNOVAMENTO
   3. Il Leopardi è anche dei più eletti e nitidi prosatori nelle Operette morali, nei Pensieri e in alcuni Volgarizzamenti (come il Manuale d'Epitteto; Ercole, favola di Prodico dalle Memorie Socratiche di Senofonte, ecc.): bellissimo è il suo Epistolario. La più parte delle Operette morali furono composte nel 1824 e vennero in luce la prima volta nel 1827; le ultime sono del 1832: i Pensieri raccolse e scrisse il Leopardi a Napoli negli ultimi anni della sua vita. 13
   Il pessimismo del Leopardi fa più profonda e terribile impressione nella prosa che nella poesia, presentato e sostenuto com'è con un ragionamento calmo, vigoroso, con un'ironia che agghiaccia; perocché l'autore pare veramente compiacersi, come scriveva il 6 maggio 1825 al Giordani, « di sempre meglio scoprire e toccar con mano la miseria degli uomini e delle cose, e d'inorridire freddamente, speculando questo arcano infelice e terribile della vita dell'universo ». Tuttavia in alcune delle Operette il pensiero appare meno sconsolato, e vi è accennato ciò che può valer di conforto alla umana infelicità, che può dar «pregio alla vita».13 Se il confenuto delle Operette morali è filosofico, la forma n'è fantastica: dialoghi, in cui sono introdotti personaggi storici o immaginari, o personificazioni; favole, allegorie, considerazioni su la vita degli animali, come in quella squisita prosa che è VElogio degli Uccelli: purissima è la lingua, lo stile semplice ed elegante. Questo' acquista nei Pensieri più franchezza ed agilità. L'Epistolario, oltre di essere importantissimo per conoscere la vita e l'animo dell'autore, è anche opera letteraria di grande pregio: noi leggiamo in esso con interesse continuo, con profonda commozione la storia di un'anima grande e infelicissima.
   Preziosi pure per uno studio psicologico del Leopardi, e per intendere pienamente tutta la vastità e l'acume e la versatilità della sua mente, sono i Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura, che erano rimasti inediti e occulti.14 In questa opera di gran mole, enciclopedica raccolta di pensieri filosofici e letterari, di note e appunti di filologia, di storia e d'erudizione, di considerazioni d'ogni maniera, il Leopardi, dal luglio 1817 al 4 decembre del 1832, e il più tra il '20 e il '24, con la libertà di chi scrive non per gli altri ma solo per sé stesso, depose via via il frutto del meraviglioso lavoro dell' ingegno instancabile nello studio, nell'osservazione, nella meditazione; dell'ingegno