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Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   II, ROMANTICISMO E ALESSANDRO MANZONI '
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   disconoscendone i meriti eccelsi; ma ora con giudizio sereno universalmente, possiamo dire, si ammira in lui un nobile e altissimo intelletto, uno dei più originali e grandi scrittori dei tempi moderni.
   1 Vedi G. Berchet, Lettera semiseria di Grisostomo, con introduz. di A. Galletti, Lanciano, 1913; G. Mazzoni, L'Ottocento cit., cap. V e segg.; G. Finzi, Lezioni cit., voi. IV, parte la; G. Muoni, Note per una poetica storica del Romanticismo, Milano, 1906; Giorn. Stor. della letterat. ital,, XLVIII (1906), p. 244 e segg., LI (1908), p. 388 e segg., LIV (1909), p. 230 e segg.; ivi anche p. 247 e segg.; LXXVIII (1921), p. 166 e segg.; LXXXV (1925), p. 149. e segg. ; ecc. ; G. Natali, Le origini italiane del Romanticismo « italiano », nella Nuova Antologia del 16 maggio 1928; G. A. Borgese, Storia della critica romantica cit.; E. Clerici, Il « Conciliatore » ecc., Pisa, 1903; P. Prunas, L'Antologia di G. P. Vieusseux ecc., Roma-Milano, 1906; ecc.
   2 Vedi su questa famosa regola I. E. Spingarn, La critica letteraria del Rinascimento (trad. ital.), Bari, 1905, p. 89 e segg.; F. C. Pellegrini, Elementi di letteratura, 3a ediz., Livorno, 1896, p. 453 e segg.
   3 Veramente, secondo il Galletti, a ben altro mirava il romanticismo tedesco, cioè ad « un risveglio e una sistemazione del sentimento nazionale, del germanesimo armato di teorie, di precetti e di disdegni » « contro l'arte, la cultura, la tradizione latina ». « E al Berchet, come alla Staél, come al Si-smondi, come al Manzoni, come a tanti altri critici e poeti della nuova scuola, giovò forse a mettersi arditamente per vie nuove il non aver saputo che cosa fosse veramente e a che mirasse il romanticismo tedesco » (Introduzione alla Lettera semiseria di Grisostomo, p. 27 e segg.). Bisogna ad ogni modo riconoscere che lo stesso nome, mal definito e mal definibile, di romanticismo fu dato « a gruppi di opere e di teorie letterarie, molto diverse presso le diverse nazioni » (A. Galletti, Saggi e studi, Bologna, 1915, pp. 58-59. Vedi pure G. Carducci, Bozzetti e Scherme, Bologna, 1879, p. 394 e segg.).
   4 Su la parola romantico vedi G. Mazzoni, L'Ottocento, voi. I, pp. 225-26.
   5 Vedi Dal « Conciliatore », con introduz. e note di P. A. Menzio, Un. tipogr. editr. torinese.
   6 Bozzetti e Scherme, Bologna, 1879, p. 397. Vedi pure A. Graf, Il Romanticismo del Manzoni nel voi. Foscolo, Manzoni, Leopardi ecc., Torino, 1898; A. Galletti, A. Manzoni, Il pensatore e il poeta, voli. 2, Milano, 1927, cap. VI.
   7 Si avverta che questa celebre formula è nella Lettera, come fu stampata a Parigi, nel 1846, nel periodico L'Ausonio, senza il consentimento dell'autore ; ma non si trova così espressa nella detta Lettera, come fu poi da questo pubblicata, soltanto nel 1870, nelle Opere varie, con diverse modificazioni e con un notevole mutamento appunto nel passo ove si leggevano quelle parole (vedi Le Poesie di A. Manzoni, nuova edizione ecc. con la vita dell'autore e con note, a cura di G. Mestica, Firenze, 1888, p. ci, in nota; e Borgese, op. cit., p. 138). Se non che il Bertoldi ha dimostrato come il mutamento « è più di forma che di sostanza », e « la formola della prima edizione può esser ripetuta, senza che perciò si vengano a contraffare il concetto o i concetti ultimi dell'autore» (A. Manzoni, Prose minori, Lettere inedite e