Stai consultando: 'Storia della Letteratura Italiana ', Giovanni Antonio Venturi

   

Pagina (232/334)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (232/334)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   II, ROMANTICISMO E ALESSANDRO MANZONI ' 225
   « del Coro introdotto una volta in questa tragedia »: « m'è parso, diceva, che se i Cori dei Greci 11011 sono combinabili col sistema tragico moderno, si possa però ottenere in parte il loro fine, e rinnovarne lo spirito, inserendo degli squarci lirici composti sull'idea di que' Cori ». Accennava pure, e in questa prefazione e nella lettera allo Chauvet, « allo scopo morale » che la poesia drammatica può proporsi, e cui egli appunto mirava. Al Carmagnola premise, insieme con la prefazione, delle notizie storiche sul personaggio e su i fatti che sono l'argomento di questa tragedia, come accompagnò VAdelchi con Notizie storiche e con un importante e dotto discorso Sur alcuni punti della storia longobardica in Italia. Anzi spinse l'amore e lo scrupolo della verità ed esattezza storica fino a distinguere, nella tabella dei personaggi del Carmagnola, gli storici dagli ideali (del che fu rimproverato anche dal Goethe, il quale difese questa tragedia da severe censure e molto la lodò), e nelle Notizie premesse sAV Adelchi avvertiva: di questo iiersonaggio «tutto il carattere è inventato di pianta, e intruso tra i caratteri storici, con un'infelicità che dal più difficile e dal più malevolo lettore non sarà, certo, così vivamente sentita, come lo è dall'autore ».
   Ora possiamo riassumere i principi del Manzoni rispetto alla tragedia: studiare nella storia accuratamente e coscienziosamente i personaggi e i fatti che si vogliono rappresentare; proporsi uno scopo morale e educativo;31 affrancarsi da ogni regola non fondata su la ragione, come quella dell'unità di tempo e di luogo; quindi anche più semplicità e naturalezza nello stile, nella lingua, nel dialogo; finalmente con i cori dar modo al poeta di manifestare i pensieri e i sentimenti in lui suscitati dall'azione che rappresenta, diminuendogli così anche « la tentazione d'introdurre nell'azione e di prestare ai personaggi i suoi propri sentimenti; difetto dei più notevoli negli scrittori drammatici » ; ma dal quale però, è stato osservato, neppure il Manzoni può dirsi immune.
   Ad ogni modo, checché si pensi dell'opportunità dei cori, destinati, pensava già anche il Manzoni, non alla rappresentazione ma solo ad esser letti; liriche ammirevoli sono il coro nel Carmagnola su la battaglia di Maclodio e, anche più, i due cori dell' Adelchi; l'uno su la vittoria di Carlo Magno, e l'altro su la morte di Ermengarda, così tenero, soave e veramente perfetto e sublime. Le due tragedie del Manzoni hanno come opere
   15 — Venturi, Storia della Letter. ital.