II, ROMANTICISMO E ALESSANDRO MANZONI ' 223
gresso : « è il mondo della libertà e dell'eguaglianza, tolto a' filosofi e rivendicato alla Bibbia, alla rivelazione cristiana ». 16 Questo alto ideale religioso, rappresentato, nonostante alcuni difetti, con bella ed originale novità di espressione poetica, trova nella Pentecoste, anche per rispetto alla forma l'inno più perfetto, la sua più piena e splendida manifestazione. I primi quattro Inni erano passati quasi inosservati: il componimento che rese celebre il nome del Manzoni fu II Cinque Maggio, per la morte di Napoleone I (1821); ode che, proibita dalla censura, corse subito manoscritta suscitando grande entusiasmo, e fu tradotta in tedesco dal Goethe. Certo in questa poesia, rapida, vigorosa, elevatissima, si possono anche notare non lievi mende, che diedero argomento a censure asprissime: il Manzoni stesso, il più rigoroso critico delle opere sue, il quale intorno a quest'ode, uscita come di getto in men di tre giorni dalla sua mente commossa alla notizia della morte di Napoleone, non aveva adoperato il lungo lavorìo di lima che soleva usare, ne giudicava con una severità eccessiva e che ci fa ammirare la modestia di lui, scrivendo ad un amico: «cercando io le ragioni dello strano incontro di quel componimento, ne trovo due potentissime nell'argomento e nell'inedito; forse una terza è una certa oscurità, viziosa per sé, ma che ha jiotuto dar luogo a far supporre pensieri alti e reconditi, dove non era che il difetto di perspicuità ». Ma no: Il Cinque Maggio ha avuto una così grande ed universale celebrità, ed ha fatto obliare tutti gli altri componimenti scritti anche da insigni poeti stranieri sul medesimo soggetto, perché è poesia veramente ispirata, ed il Manzoni ha saputo farsi interprete della commozione generale, suscitata dalla morte di Napoleone, con accenti sublimi. Il Cinque Maggio, dice bene il De Sanctis, ha una «.grandezza monumentale».17 Nel marzo del medesimo anno 1821, allo scoppiare della rivoluzione piemontese, il Manzoni aveva composta un'altra ode, che fu pubblicata soltanto nel'48: altre poesie patriottiche della nostra letteratura moderna hanno scosso ed eccitato più fortemente gli animi, ma nessuna è così bella come questa. Il Manzoni fin dal 1814 aveva scritto una canzone (che lasciò inedita), quando Napoleone abdicò al trono d'Italia, e nel 1815 un frammento di canzone (pubblicato la prima volta nel '48) a Gioacchino Mu-rat; ma nell'ode del Marzo 1821, nel Cinque Maggio e nei cori delle tragedie, di cui ora discorrerò, rifulge la sua lirica civile,