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Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   PERIODO DEI, RINNOVAMENTO
   studiare i elassici, né trovar mai in essi una norma, un esercizio, un addestramento allo scrivere ».
   Toccheremo più avanti dei romahtici minori, parliamo ora di Alessandro Manzoni. 8
   2. Questi nacque a Milano il 7 marzo del 1785 da Pietro Manzoni e da Giulia Beccaria, figlia di Cesare, il celebre autore del libro Be' delitti e delle pene, donna d'ingegno e di coltura non comuni: fece in collegi tenuti da frati i primi studi; ma dell'istruzione ivi ricevuta scrisse nel carme giovanile In morte di Carlo Imbonati parole di fiero biasimo e sprezzo:9 da sé studiava i classici latini ed italiani e dei moderni specialmente il Parini ed il Monti, il quale conobbe e poi sempre onorò ed amò. A quindici anni scrisse con sentimenti democratici, imprecando contro re e sacerdoti, un poemetto in terzine in forma di visione, Il Trionfo della Libertà, condotto su l'esempio del Monti. Al poemetto seguirono l'idillio l'Adda, appunto indirizzato al Monti, ed altri versi di maniera classica; ma delle sue poesie giovanili diede alle stampe solamente, e fin d'allora, un sonetto su Dante, i Versi in morte di Carlo Imbonati e un poemetto l'Urania: le altre sono state pubblicate dopo la morte di lui. Compose il carme in morte dell'Imbonati a Parigi, dove nel 1805 aveva seguita la madre, e dove frequentò le più cólte conversazioni e strinse intima amicizia con Claudio Fauriel, storico e letterato insigne: l'Urania venne in luce nel 1809, quando già l'anno innanzi il Manzoni aveva sposato in Milano E michetta Blondel, protestante. Ricondottosi a Parigi, con la sposa, questa nel 1810 si convertì al cattolicismo: nel medesimo anno avveniva anche la conversione di lui (incredulo prima alle dottrine della chiesa, se non ateo), profondamente meditata certo, quali si fossero le particolari circostanze che poterono contribuirvi; e da quel tempo fu sempre schietto e fervente cattolico. 10 Ma, avvertiamolo subito, la fede cattolica non represse ed oscurò mai in lui l'amore della patria, ché egli la professò nella sua massima purezza, e tenendola ben distinta dagl'interessi e dalle cupidigie temporali.
   Da quel tempo si stabilì in Milano, ed in questa città e nella villa di Brusuglio attese a studiare e a scrivere, divenendo il capo e il sommo rappresentante della scuola romantica italiana con poesie liriche, con le due tragedie II Conte di Carm,agnola e l'Adelchi, e col romanzo storico I Promessi Sposi.